Into the Wild e i viaggi pericolosi verso il Magic Bus

Il 75% delle richieste di soccorso e delle relative uscite delle squadre di soccorso in questa zona tra Anchorage e Fairbanks (un territorio grande più o meno come l'Italia) arrivano dallo Stampede Trail, il sentiero e l'area dove si sono svolte le vicende del libro e dove è stato girato il film.
I punti di vista sono contrastanti. Abbiamo interpellato Jon Nierenberg, ex guardaparco del Denali Park, una delle fonti più autorevoli quanto a conoscenza del territorio: ci ha spiegato che c'è molta speculazione su questi numeri, e che gli interventi di soccorso provenienti da quelle zone non sono centinaia, come si dice.
Altre fonti dei paesi limitrofi sentite dal nostro Emanuele Equitani parlano di dieci-dodici soccorsi all'anno. Il problema, secondo Nierenberg, è il continuo e inarrestabile deterioramento del Magic Bus.
Credits: Noah. W

La rivista americana Outside – la stessa che grazie a Jon Krakauer nel gennaio 1993 portò alla luce la vicenda di Chris McCandless con il libro Into The Wild che ispirò la pellicola – solleva a pochi giorni dall’uscita di Back to the Wild: le fotografie e gli scritti inediti di Chris McCandless (qui tutte le foto originali) un’altra questione al riguardo: ogni anno centinaia di lettori del libro e fan del film viaggiano fino all’estremo dell’Alaska per raggiungere il bus più famoso del mondo. Molti si cacciano nei guai (e qualcuno ci ha anche lasciato le penne).

Le loro vicende sono tragedie per nulla romantiche. Abbiamo indagato sul tema e cerchiamo di raccontarvi quel che sta succedendo nel Denali Park, fra polemiche, allarmi e voci che si contraddicono. Lo facciamo, accompagnati da alcune foto che i ‘turisti Into the Wild’ pubblicano su Flickr. 

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