Into the Wild e i viaggi pericolosi verso il Magic Bus

Chi attraversa il Teklanika con il favore delle acque nella bella stagione trova un bus semidistrutto da atti vandalici, con quintali di lattine, cartacce, bossoli di fucile, bottiglie. L'interno dell'autobus è completamente coperto di graffiti e i vetri sono ormai a pezzi.
Ricorda la vicenda dell'Everest, il cui campo base è diventato una discarica e i cui sentieri verso la vetta, nei giorni di bel tempo, sono diventati vere e proprie autostrade con centinaia di climber che salgono contemporaneamente.
E anche in questo caso, si continuano comunque a contare i morti.
Credits: Heather Horton

La rivista americana Outside – la stessa che grazie a Jon Krakauer nel gennaio 1993 portò alla luce la vicenda di Chris McCandless con il libro Into The Wild che ispirò la pellicola – solleva a pochi giorni dall’uscita di Back to the Wild: le fotografie e gli scritti inediti di Chris McCandless (qui tutte le foto originali) un’altra questione al riguardo: ogni anno centinaia di lettori del libro e fan del film viaggiano fino all’estremo dell’Alaska per raggiungere il bus più famoso del mondo. Molti si cacciano nei guai (e qualcuno ci ha anche lasciato le penne).

Le loro vicende sono tragedie per nulla romantiche. Abbiamo indagato sul tema e cerchiamo di raccontarvi quel che sta succedendo nel Denali Park, fra polemiche, allarmi e voci che si contraddicono. Lo facciamo, accompagnati da alcune foto che i ‘turisti Into the Wild’ pubblicano su Flickr. 

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