Quando Mitch Hutchcraft ha lasciato la costa inglese il 14 settembre 2024 per tuffarsi nelle acque gelide della Manica, aveva un obiettivo chiaro: raggiungere la cima dell’Everest completamente con le proprie forze. Nessun aereo, nessun mezzo a motore. Solo determinazione, muscoli e resistenza. L’11 maggio 2025, dopo oltre 13.000 chilometri e otto mesi di viaggio, ha realizzato il suo sogno: toccare i 8.849 metri della vetta più alta del mondo.
Un viaggio senza precedenti: 13.000 km con la sola forza umana
L’impresa, battezzata “Project LIMITLESS”, è un unicum nel panorama dell’endurance estremo. Hutchcraft ha iniziato con una nuotata di 34 chilometri attraverso la Manica, una sfida nella sfida, completata quando solo 2 nuotatori su 10 ce l’hanno fatta quel giorno. Da Calais ha poi percorso oltre 11.900 chilometri in bicicletta, attraversando Europa, Medio Oriente e India, affrontando condizioni meteorologiche estreme, problemi di frontiera e 7 chili persi lungo la strada.
Ma la parte più dura doveva ancora venire: una corsa di quasi 900 chilometri da Digha, in India, a Kathmandu, in Nepal. Una maratona al giorno sotto il sole cocente, attraversando villaggi remoti e grandi metropoli. Poi altri 350 chilometri a piedi fino all’Everest Base Camp, passando per il Lobuche East (6.119 m) per acclimatarsi. Infine, l’ascesa finale: la conquista del Tetto del Mondo.
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Chi è Mitch Hutchcraft
Ex marine britannico, oggi ultratrailer e atleta di resistenza, Mitch Hutchcraft è abituato alle sfide estreme. Ma questa è stata la più ambiziosa. Conosciuto nel mondo sportivo per le sue imprese in condizioni estreme e per il suo impegno a favore della salute mentale dei veterani, Mitch ha concepito il “Project LIMITLESS” come una missione personale, sportiva e solidale. Ogni tappa, ogni chilometro, ha contribuito a raccogliere fondi per SAVSIM, un’organizzazione che sostiene il benessere mentale dei veterani e progetti di conservazione della fauna selvatica.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Un messaggio di resilienza e speranza
“È stata l’impresa più dura della mia vita”, ha dichiarato Hutchcraft dopo aver raggiunto la cima. “Ma non si è mai trattato solo della vetta. Si è trattato di dimostrare che con uno scopo, la resilienza e le persone giuste accanto, nessun obiettivo è davvero impossibile.” Il suo viaggio è stato documentato passo dopo passo da Blue Door Productions e condiviso sui social e sul sito www.12000kmtoeverest.com, diventando fonte di ispirazione per migliaia di persone nel mondo.
Foto MItch Hutchcraft INSTAGRAM
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