Ne sono state dette tante sul caffè e gli sono state scagliate contro accuse a volte infondate. Fa parte di queste quella di essere un alimento pericolosa per l’organismo, in quanto potenzialmente in grado di provocare il tumore alla vescica. A sostenerlo erano stati gli esperi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che nel 1991, dopo una serie di studi, aveva incluso il caffè nella categoria 2b, ovvero delle sostanze suscettibili di provocare il cancro. Oggi l’OMS ha dovuto fare marcia indietro.
Il parere dell’IARC
Il 15 giugno 23 esperti dell’IARC (International Agency for Research on Cancer), l’agenzia interna all’OMS che si occupa di ricerca nel campo dei tumori, hanno espresso un nuovo parere sul caffè in cui si legge che esso non rientra più nelle sostanze classificate come 2b, ma nella categoria 3, ovvero quella degli alimenti per i quali non ci sono prove sufficienti per stabilire il loro potere cancerogeno.
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I benefici della tazzina
Scagionata quindi la tazzina e non solo. Secondo gli esperimenti e gli studi condotti dall’OMS negli scorsi venticinque anni, il caffè non solo non sarebbe più cancerogeno, ma avrebbe proprietà preventive nei confronti dei tumori a fegato e utero e migliorerebbe la memoria. Inoltre, come vi abbiamo raccontato, il caffè fa bene al cuore e riduce la sensazione di fame.
Fa bene, ma non bollente
Ovviamente, un’avvertenza rimane d’obbligo: l’espresso, per essere “benefico”, non deve essere assunto in quantità superiori alle quattro tazzine al giorno e sempre a temperature inferiori a 65°C. Se lo si beve troppo caldo allora, come tutte le altre bevande assunte bollenti, può essere pericoloso per l’organismo e provocare tumore all’esofago. Insomma, si potrebbe quasi dire che un caffè (o qualcuno di più al giorno) toglie il medico di torno.
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