È morto Jake Burton Carpenter, inventò lo snowboard

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Jake Burton Carpenter, l’uomo che ha inventato lo snowboard, e che ha dato alla tavola una dignitià sportiva, un’immagine lifestyle e perfino uno spessore culturale in tutto il mondo,. è morto poche ore fa all’età di 65 anni nella sua casa nel Vermont, negli Stati Uniti. Aveva 65 anni ed era da tempo malato di tumore. Anzi, gli ultimi anni della sua vita lo hanno visto soffrire parecchio per la sua salute ma alla fine si era sempre ripreso. 11 giorni fa, comunicando la notizia con una mail a tutti i suoi dipendenti, aveva scommesso che ci sarebbe riuscito anche questa volta.

Jake Burton, la passione per lo sport, la neve, lo snowboard

Al di là della triste notizia, volevamo raccontarvi che noi lo avevamo conosciuto. Era il 2014 ed era venuto in Italia, in Brianza per la precisione, dove c’è la sede del suo distributore italiano, a festeggiare i vent’anni dell’agenzia che rappresenta Burton nel nostro Paese. Chi pensa ad una festa formale, in giacca, cravatta e mignolini alzati sul calice dello champagnino è – ovviamente – fuori strada. Un uomo del suo carisma, accompagnato peraltro dal suo terzo figlio (ai tempi giovanissimo), cominciò una battaglia a colpi di torta in faccia tra decine di invitati.
“Jake è stato il primo a credere nella mia conversione da atleta a manager”, ci racconta Pietro Colturi che fu il primo rider a vincere una gara alpine con il marchio Burton e arrivò a vincere gli US Open in casa degli americani. “Al di là del nostro rapporto sportivo e di affari, Jake era un amico e la sua scomparsa ci ha segnato molto. Proprio stasera c’è la festa di inizio stagione nel Burton Store di Milano e abbiamo deciso di non rimandarla né annullarla: anche l’azienda ci ha confermato la volontà di trasmettere la passione del suo fondatore che non avrebbe mai voluto interrompere nessuna attività che facesse divertire la gente e la portasse sulla neve”.

Jake, anche quella sera, non ha fatto mancare un sorriso, un selfie o un autografo a nessuno. era sempre a disposizione di tutti. Era un uomo che voleva trasmettere un messaggio positivo, associato alla sua passione per la neve e per la tavola. Amava l’outdoor e si faceva ancora più di 100 giorni all’anno di neve. Era il 1977 quando perfezionò la prima tavola da snowboard nella sua casa nel Vermont lavorando sull’evoluzione dello “smurfit”, una sorta di gioco per bambini sulla neve che era stato messo in vendita dieci anni prima. Solo 21 anni dopo, nel 1998 a Nagano, lo snowboard esordiva con successo alle Olimpiadi invernali.

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