Tumore al seno e fragilità ossea: un aiuto da sport e Ora pOsso (testimonial la Schiavone)

Secondo un’indagine condotta nel 2019 dall’associazione Europa Donna Italia, il 62% delle donne con tumore al seno sottoposte a terapie ormonali adiuvanti non viene adeguatamente informato sulla fragilità ossea indotta dagli stessi farmaci salvavita e sul conseguente aumento del rischio di fratture. Proprio per sensibilizzare le pazienti sul problema e informarle sulla possibilità di proteggere le ossa seguendo parallelamente una cura con farmaci antiriassorbitivi, la stessa Europa Donna Italia in collaborazione con diverse società scientifiche e Amgen promuove per il terzo anno consecutivo la campagna Ora pOsso.

La testimonianza di Francesca Schiavone

Dopo aver dovuto a sua volta affrontare un tumore, la campionessa di tennis Francesca Schiavone (nella foto mentre mette i pugni l’uno contro l’altro a replicare il simbolo della campagna) è la testimonial di quest’edizione di Ora pOsso, che si propone anche di promuovere lo sport come fattore vincente non solo per proteggere la salute delle ossa nelle donne colpite da tumore al seno, ma anche per ridurre il rischio di recidive. “Nella lotta contro la malattia”, racconta la stessa Schiavone, prima tennista italiana ad aggiudicarsi un torneo del Grande Slam con la vittoria al Roland Garros nel 2010, “dalla mia esperienza di sportiva mi è venuto in aiuto il fatto di aver imparato a concentrarmi sulla soluzione anziché sul problema. Da paziente, questo significa non subire la situazione, ma reagire contro la malattia con determinazione e disciplina, concentrandosi solo sul presente e sul prendersi cura di sé. In questo senso, è importante anche informarsi su tutte le problematiche connesse alla malattia e su come affrontarle: è il messaggio di Ora pOsso, che sono onorata di poter contribuire a diffondere”.

Perché insorge la fragilità ossea

Nel 70-75% dei casi il tumore al seno in fase iniziale è positivo per i recettori dell’estrogeno e/o del progesterone: “In altre parole, questi ormoni stimolano lo sviluppo della malattia e bisogna quindi impostare una terapia adiuvante per impedirne la produzione da parte dell’organismo”, spiega la professoressa Stefania Gori, presidente della Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). “Questi farmaci salvavita contro il cancro hanno però un duplice e dannoso effetto collaterale sulle ossa: da un lato riducono la concentrazione di calcio, dall’altro causano un’alterazione qualitativa del tessuto osseo, rendendolo meno elastico e più fragile”.

Per contrastare la fragilità ossea e ridurre il rischio di fratture, la prima mossa sta allora nell’impostare una cura con farmaci antiriassorbitivi, che cioè contrastano il riassorbimento osseo provocato dalle terapie oncologiche. “Queste terapie possono più che dimezzare il rischio di fratture e sono da prescrivere a tutte le donne colpite da tumore al seno, ma soprattutto a quelle più giovani, in cui la situazione è aggravata dal fatto che le terapie ormonali adiuvanti inducono una menopausa precoce e repentina”, afferma la professoressa Maria Luisa Brandi, presidente di Firmo Onlus (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso). “Per questi trattamenti preventivi a tutela della salute delle ossa abbiamo a disposizione farmaci antiriassorbitivi di sintesi chimica da assumere per via orale, settimanalmente o mensilmente, oppure farmaci antiriassorbitivi biologici da inoculare per via sottocutanea ogni sei mesi, tempistica che favorisce anche una maggiore aderenza delle pazienti al trattamento”.

L’importanza dello sport non solo per le ossa

Contro la fragilità ossea indotta dalle terapie ormonali adiuvanti ai farmaci antiriassorbitivi vanno poi aggiunte una supplementazione di calcio, un’adeguata esposizione alla luce solare (almeno 30 minuti al giorno) per favorire la produzione di vitamina D da parte dell’organismo e una regolare attività fisica. “La corsa è perfetta”, prosegue la professoressa Brandi, “ma va benissimo anche la camminata veloce così come il semplice saltare la corda, che consiglio sempre alle mie pazienti più giovani e in forma. Fare sport contribuisce a ossigenare meglio lo scheletro, con indubbi vantaggi per l’elasticità e la qualità del tessuto osseo, e inoltre allena coordinazione ed equilibrio, risultando così un fattore di prevenzione anche per le cadute”.

Su “quanto” fare attività fisica, il consiglio per esperienza diretta arriva invece da Francesca Schiavone: “Devi reagire alla malattia, sfruttando l’aiuto delle persone care e seguendo con disciplina i consigli dei medici (altra cosa che ho imparato con lo sport, dal rapporto giocatore-allenatore), ma devi anche fare solo quello che ti senti e nei giorni in cui senti di potercela fare. Io, per esempio, ho trovato grande giovamento dal fare lunghe passeggiate nelle campagne di casa, ma ci sono state anche volte in cui non riuscivo proprio a mettermi in moto”.

Oltre che rendere meno vulnerabili le ossa, lo sport è poi anche d’aiuto per migliorare in termini assoluti la qualità della vita delle donne colpite da tumore al seno e per ridurre il rischio di recidive. “Uno studio francese presentato all’ultimo congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), dedicato proprio al carcinoma mammario, rivela che una regolare attività fisica aiuta a combattere la “fatigue”, quella condizione di debolezza e affaticamento fisico e psichico di cui soffre oltre un quarto delle donne che hanno o hanno avuto un tumore al seno”, conferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia. “Inoltre, un ampio studio americano pubblicato sul Journal of National Cancer Institute certifica che fare regolare attività fisica riduce addirittura del 55% il rischio di andare incontro a una recidiva del tumore del seno”.

Il training di “Ora pOsso”

Oltre a promuovere sulla pagina facebook di Europa Donna Italia una serie di dirette con diversi specialisti che affronteranno tematiche proposte dalle stesse pazienti, sul sito di Ora pOsso viene proposto un programma di allenamento pensato proprio per le donne con tumore al seno. Suddiviso in 3 blocchi di lezioni, con 6 pillole-video per ciascuno, propone esercizi di base, di forza, di equilibrio e di respirazione per rendere meno a rischio le ossa, prevenire le cadute e contrastare gli stati d’ansia e stress.

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