Passare una giornata in un bike park può essere davvero divertente. E non bisogna nemmeno essere dei veri manici della mountain bike o del downhill. Ormai tutti i bike park sono interessati tanto ai rider più esperti in cerca di adrenalina quanto ai neofiti e alle famiglie desiderosi di vivere una bella giornata in bicicletta tra le montagne. Ma che si tratti di MTB tradizionale o di e-MTB con motore e pedalata assistita ci sono 3 errori da non commettere in un bike park la prima volta, pena la conseguenza di trasformare una giornata da sogno in una brutta esperienza da non ripetere.
3 errori da non fare in un bike park la prima volta
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Frenare continuamente
Sì, la sensazione di scendere in bici da una montagna, fosse anche solo un flow trail molto molto morbido, non è tra le esperienze più comuni, e pendenza, dislivello e velocità possono spaventare. Ma frenare continuamente, tenendo sempre i freni tirati, è un boomerang assicurato. Per due motivi. Il primo è che stanchi tantissimo mani e braccia, con il risultato che dopo pochissimo tempo perdi sensibilità, senti dolore e vuoi solo mollare la bici da qualche parte e mettere mani e braccia nel primo ruscello di acqua fresca che trovi. Il secondo è che surriscaldi i freni, e sulle MTB che si usano nei bike park i freni son tutti a disco. Cioè come per le auto, che se si scaldano troppo poi non frenano più (ed è il motivo per cui in auto nelle discese infinite dicono sempre di usare il freno motore). I percorsi nei bike park sono organizzati per colori, come per le piste da sci: se non hai mai provato inizia con quelli azzurri o con quelli pianeggianti e impara a lasciar correre un po’ la bici. Quando avrai preso confidenza potrai affrontare anche qualche bella discesona senza strizzare i freni.
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Star seduti in sella in discesa
Ormai tutte le bici “gravity” che si trovano nei bike park hanno il sellino telescopico che si regola dal manubrio. E il motivo è semplice: se in salita, quando si pedala, che sia MTB o e-MTB, è meglio stare seduti, in discesa è invece obbligatorio alzare i glutei dal sellino. Le MTB sono dotate di ammortizzatori, ma i migliori ammortizzatori rimangono sempre le nostre gambe, che devono assecondare il terreno molleggiando sulle ginocchia. anche le braccia devono rimanere rilassate, piegate al gomito, e pronte a seguire avvallamenti e asperità del fondo. Rimanere seduti e rigidi in sella durante la discesa è il modo più veloce per irrigidirsi troppo e farsi sbalzare di sella.
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Guardare la ruota anteriore
È un po’ come all’inizio con gli sci, che si tende a guardarne la punta, e con la MTB in un bike park le prime volte si tende a guardare la ruota davanti per vedere dove va. Ma così facendo non si riescono ad anticipare gli ostacoli, pietre, radici o altro che siano, e si è sempre in ritardo nell’impostare le curve. Per cui meglio alzare lo sguardo e puntarlo qualche metro avanti, di modo da anticipare quello che c’è da fare e avere una guida più fluida e meno nervosa.
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