In mountain bike col freddo: come vestirsi per non soffrirlo

MTB in inverno: come vestirsi

Fare MTB in inverno significa prima di tutto pensare a come vestirsi. Vero è che l’inverno in Italia può significare molte cose, dal freddo “polare” con neve e ghiaccio del Nord e della dorsale appenninica, a temperature quasi primaverili del Sud, fatte salve chiaramente le dovute eccezioni.
Ma in generale, per andare in mountain bike in inverno, come vestirsi significa principalmente scegliere un abbigliamento da MTB invernale che ripara da vento e freddo, gestisce al meglio la sudorazione, e permette di pedalare e condurre la bicicletta agilmente.

MTB in inverno: come vestirsi

Tutto questo è però da declinare in almeno 3 situazioni diverse: la salita, la discesa e la pianura. Ovvero una situazione di grande impegno fisico, copiosa sudorazione e velocità limitate; una di ridotto impegno muscolare e cardiaco, ridotta sudorazione e molto freddo percepito; e infine una di blando impegno cardiaco e muscolare, poca sudorazione ma anche relativo innalzamento della temperatura corporea.mtb-in-inverno-come-vestirsi-parte-superioreDa queste 3 situazioni tipiche e standard, derivano poi tutte le considerazioni su come vestirsi per andare in MTB in inverno, tenendo conto che l’abbigliamento da mountain bike invernale è in grado di permettere di uscire anche con temperature intorno o appena inferiori allo zero termico, e che in vendita si trova abbigliamento invernale per la MTB in grado di soddisfare ogni esigenza.
Prima di andare nel dettaglio, è però fondamentale sottolineare come testa, mani e piedi sono le estremità più esposte al freddo, agli sbalzi di temperatura e al rischio di geloni, e che sono queste 3 parti del corpo, ancor più che il busto o le gambe, a dover essere adeguatamente protette in ogni momento della nostra uscita in MTB invernale.

 

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Abbigliamento MTB invernale: come vestirsi nella parte superiore del corpo

Anche per l’abbigliamento MTB invernale vale il principio di vestirsi a strati per favorire la traspirazione. Quindi si parte dall’intimo, ovvero dalla t-shirt baselayer che è a contatto con il corpo e che deve permettere al sudore di andare all’esterno, senza ristagnare a contatto con la pelle. Questo sarà più difficile da ottenere in salita, perché il fisico è notevolmente impegnato dal punto di vista muscolare e cardiaco, e benché si sia in inverno si suda copiosamente. Tuttavia l’innalzamento della temperatura corporea farà sentire più caldo che freddo e finché si è in movimento una buona t-shirt intimo tecnico traspirante farà egregiamente il suo lavoro.

Il problema inizia con la discesa, o comunque quando si finisce di pedalare in salita, e quindi di sudare e produrre calore. Una buona t-shirt termica dovrebbe aver espulso gran parte se non tutta l’umidità, ma un buon consiglio è sempre quello di portarne una di scorta nello zaino: l’umidità a contatto con la pelle può essere davvero micidiale. Nel dubbio, qui 10 consigli per scegliere la t-shirt per andare in MTB.

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Salita o discesa, ma anche pianura, ovviamente non basta una maglia termica ma serve almeno un secondo strato. Ora, il principio è che in bicicletta non serve una giacca imbottita: vuoi perché rende difficili i movimenti, vuoi perché pedalando il calore lo si genera (e comunque non esiste nessuna giacca che produce calore, casomai ce ne sono di più o meno isolanti e che quindi trattengono più o meno il calore corporeo). Serve però una giacca che sia traspirante (vedi sopra: inutile traspirare il primo strato se poi tutto si ferma sotto la giacca), sicuramente antivento e, nel caso di precipitazioni, anche impermeabile. E qui si apre un mondo di possibilità: ci son giacche windrpoof, windshell, windstopper e chi più ne ha più ne metta che coprono tutta la parte superiore del corpo, maniche comprese, altre che riparano solo il torace e l’addome ma non le braccia o la schiena, altre ancora con tecnologia body mapping con inserti contro il vento e altri traspiranti e che tengono caldo: dipende sostanzialmente dalle proprie abitudini e idiosincrasie.

Ciò che deve essere ben chiaro circa una giacca per andare in MTB è che quelle windproof non necessariamente sono impermeabili, e questo è da tenere in considerazione perché ritrovarsi sudati ad affrontare una discesa sotto la pioggia con una giacca che non ripara dall’acqua è una di quelle esperienze che non si augurano nemmeno ai peggiori nemici.

Abbigliamento MTB invernale: come coprire le gambe e la parte inferiore del corpo

Le gambe, e la parte inferiore del corpo, sono paradossalmente il problema minore per chi pratica MTB in inverno: detto che in inverno si vede in giro gente con i pantaloncini corti da MTB come questi, rimane il fatto che le gambe sostanzialmente non smettono mai di pedalare e quindi, una volta riscaldate, esattamente come per chi corre in inverno o per i calciatori (be’ sì, per una volta hanno qualcosa di buono anche loro), possono anche stare scoperte. Oppure ci sono calzamaglie specifiche per la MTB in inverno, lunghe o a 3/4, anche come salopette che quindi offrono una ulteriore protezione sull’addome; in alternativa si possono usare pantaloni antivento da MTB in una duplice modalità: da infilare sopra ai normali pantaloncini da MTB con fondello, sia completi che modulabili (con la zip che permette di staccare la parte inferiore) oppure lunghi da infilare sopra la calzamaglia lunga nel caso in cui faccia davvero molto freddo.

MTB in inverno: riparare testa, mani e piedi

Chi va in MTB in inverno poi sa bene che è importante soprattutto riparare testa, mani e piedi, che sono le parti del corpo con meno muscoli e quindi minor circolazione del sangue, e di conseguenza maggiormente esposte a geloni. Per la testa, in pianura o in discesa, si può usare un sottocasco tecnico: sono delle specie di passamontagna, in tessuto tecnico traspirante, con una sagomatura elastica che lascia liberi gli occhi ma copra il naso e aderisce al volto, e spesso con il collo abbastanza lungo e con una pateletta che si infila sotto la giacca e copre anche la gola. Non è il caso di usarla in salita, sicuramente è da usare in discesa, sotto il casco, dopo aver asciugato la testa e il viso, ma sono utili anche in pianura, come sanno i ciclisti da strada: in particolare hanno anche il vantaggio di proteggere le mucose e le vie respiratorie dall’aria gelata.

Anche le mani, benché impegnate nella conduzione della MTB tramite il manubrio, sono a rischio congelamento ma qui bisogna stare attenti: un paio di guanti troppo imbottiti potrebbero togliere sensibilità durante la guida, e rivelarsi poco adatti alla MTB. Meglio guanti tecnici da MTB che riparano dall’aria, fanno uscire il sudore e trattengono il calore.

Infine ci sono i piedi, e qui le opzioni sono diverse: sicuramente un paio di calze termiche tecniche, di per sé molto simili a quelle da trekking o da sci, da indossare senza stringere troppo le scarpe per non limitare l’afflusso di sangue; esistono poi scarpe da MTB invernali, con membrane protettive e tomaie più resistenti; e infine per chi è soffre davvero il freddo – o per le condizioni davvero estreme – esistono dei sovrascarpe da MTB per l’inverno che possono sostituire le scarpe invernali oppure essere usate come ulteriore protezione. Detto tutto questo, in mountain bike in inverno è quasi impossibile tornare a casa con i piedi caldi.
Photo credits: CC Pxhere

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