Centri fitness: il nuovo Club manager

Centri fitness: il nuovo Club manager

Se il grande fitness network in pandemia si è trasformato in broadcast, anche la palestra del borgo via zoom è diventata centro di produzione alla “Peloton” erogando in digitalità corsi yoga alle signore che non potevano farne a meno. E se è vero che qualsiasi palestra resta arroccata sui fondamentali tre elementi – struttura, tecnologie e uomini – è altrettanto vero che il ruolo del Club Manager, controverso e perennemente in bilico tra skills gestionali e tecnici, ha dovuto all’improvviso ripensarsi. Da capo a piedi.

Centri fitness: il nuovo Club manager

Dalle battaglie di contrasto a pandemia e post-pandemia nate per mantenere un livello minimo d’incassi emergeva un’opportunità: la palestra “doppione”. Non era un’illusione ma la nuova realtà del centro fitness che il Club Manager doveva imparare a padroneggiare. Non tutti sembrano oggi ben allenati all’impatto perchè da un lato la old-generation di Club Manager ha skill soprattutto sullo human-to-human ed è capace nella gestione team e clienti. Dall’altro, la next-generation di manager nativi digitali ha intuizioni, genialità, padroneggia ChatGPT ma non il reclamo di un cliente imbizzarrito che bussa al suo ufficio. Ma rientriamo sulla palestra “doppione”.

La palestra e il suo doppio

Stante le triplici crisi che si sono susseguite – covid, energia, guerre – una palestra poteva (anzi doveva assolutamente) diventare nel minor tempo possibile il suo doppio. Virtualmente. E così due potevano diventare quattro. E via così. Il sogno diventava realtà: raddoppiare il fitness-business nella quantità di prodotto (kit brandizzato) vendibile ora anche su piattaforma e non nel polveroso shop.

Centri fitness: il nuovo Club manager

Poi era finalmente possibile raddoppiare il servizio erogato (wellness-pack) senza costruire una palestra in più, senza un metro quadro in più da riscaldare o raffreddare e soprattutto senza incremento di team-per-metro-quadro. A quest’ondata di multicanalità della domanda non ha ben risposto la nuova offerta di servizio fitness, perchè alla base della multicanalità della domanda di fitness c’è lo scollamento tra spazio fisico in cui allenarsi e canale di ricezione del servizio fitness o protocollo di allenamento individuale.

Centri fitness: spazio di allenamento e servizio

Spazio di allenamento e servizio fitness un tempo erano assolutamente contestuali, inscindibili all’interno dell’iscrizione palestrara. Ne dettavano le strategie manageriali. Non è più così: il fitness club, oggi, concede in termini di membership-base gli spazi di attività come luoghi di attuazione della performance sportiva mentre il servizio vola per conto suo. L’approccio manageriale dovrà essere iper-mutante: da old a next-generation. L’effetto “vasi comunicanti” che da un lato sposta il costo-servizio (trainer) sull’utente come opzione scindibile dall’iscrizione, dall’altro crea rischio d’impresa: la riduzione della media-fatturato-cliente, questione dirimente che dev’essere managerializzata da un Club-Condottiero conoscitore del Vecchio e del Nuovo Mondo palestre. Dove non conta l’età ma la sua attenzione, la sua concentrazione. La sua “visione” sui due fronti, comunicanti come i vasi.

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Photo by Sam Moghadam KhamsehTrust “Tru” Katsande 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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