Le scarpe da running con la punta larga a cosa servono?

scarpe da running con la punta larga

Andando in giro a correre avrai sicuramente notato delle scarpe da running con la punta larga. E magari ti sarai anche chiesto se sono comode e se non scivola il piede, oltre che di che marca sono e perché sono fatte così. Cioè quali benefici puoi avere da questo tipo di scarpe per correre con la punta più ampia. Come prima cosa bisogna fare una distinzione: esistono scarpe da running con la pianta larga, cioè generalmente più larghe tanto nel tallone quanto nel mesopiede quanto in punta, e ce ne sono più o meno di ogni marca. A parità di numero, cioè di lunghezza del piede, ci sono persone, uomini e donne, che hanno piedi più larghi e/o più voluminosi, e così quasi tutti i brand sono andati incontro alle esigenze di questi runner con almeno un modello. E queste, in inglese, vengono chiamate wide-fit shoes. Ma le scarpe da running con la punta larga sono un’altra cosa: hanno lo stesso fit, la stessa larghezza, nella zona del tallone e in quella del mesopiede, più o meno dell’arco plantare, ma poi si allargano in punta, lasciando più spazio e più volume alle dita dei piedi. E queste vengono chiamate wide toe box shoes.

1. Quali marchi fanno scarpe da running con la punta larga?
2. Per chi sono consigliate le scarpe wide-toe-box?
3. Quali benefici ci sono con le scarpe con la punta ampia?
4. Scarpe da corsa con la punta larga e natural running sono la stessa cosa?

1. Quali marchi fanno scarpe da running con la punta larga?
Ci sono alcuni marchi che ne fanno da sempre il proprio tratto distintivo: Topo Athletic, Altra e Joe Nimble propongono solo modelli wide toe box. Poi ci sono anche dei modelli più o meno wide toe box anche di marchi più noti tra i non addetti ai lavori: le Asics GT-2000 per esempio sono da sempre scarpe con la punta un po’ più larga rispetto agli altri modelli del marchio giapponese, così come le Brooks Adrenaline e le Ghost, le New Balance Fresh Foam 1080 per non parlare di alcuni modelli di Merrell e anche molti modelli Hoka One One.

2. Per chi sono consigliate le scarpe wide-toe-box?
Ci sono vari motivi per cui potresti aver bisogno di calzature con una punta più ampia. Il primo è dato dalla forma delle dita dei piedi: ci sono persone le cui dita dei piedi si allargano notevolmente e quindi hanno bisogno di più spazio; altre persone hanno propriamente le “dita a martello”, cioè flettono nell’articolazione intermedia dando il tipico atteggiamento “curvo” o “ad artiglio”; altre ancora soffrono di borsiti, con l’alluce che tira all’esterno verso le altre dita. In alcuni casi si tratta di condizioni congenite, in altre di problemi che si sono creati nel tempo. In tutti questi casi può essere utile correre con delle scarpe da running con la punta larga e i segnali sono abbastanza semplici da riconoscere: se si verificano regolarmente vesciche o calli, se le unghie sanguinano o sfregano la pelle circostante causando arrossamenti, se provi indolenzimento alle dita dopo la tua corsa o ancora se le tue normali scarpe da running si consumano in punti precisi della tomaia a causa della pressione delle dita, un paio di scarpe wide-toe potrebbero essere una soluzione efficace per continuare a correre senza soffrire.
Ma non è che bisogna necessariamente avere qualche problema per scegliere un paio di scarpe per correre con la punta ampia, perché ci sono alcuni benefici che valgono per tutti.

3. Quali benefici ci sono con le scarpe con la punta ampia?
Partiamo da un presupposto: le dita dei piedi non sono fatte per essere fasciate strette nella punta di una scarpa. Dal punto di vista evoluzionistico le dita dei piedi sono un terminale importantissimo per “sentire” il terreno su cui ci muoviamo e consentire i necessari adattamenti. Questo ha enormi implicazioni neuromuscolari e a livello osseo dei piedi come dimostrato da numerose ricerche (per esempio The effect of shoe toe box shape and volume on forefoot interdigital and plantar pressures in healthy females pubblicata sul Journal of Foot and Ankle Research). Lasciare più spazio alle dita dei piedi di percepire il movimento del piede al suolo migliora equilibrio e propriocezione, due fattori importantissimi tanti nella corsa e nello sport quanto nella vita di tutti i giorni. Dita dei piedi che “lavorano” continuamente nel sentire il terreno mantengono forte e nella giusta conformazione l’arco plantare, evitandone il collasso da cui dipendono di solito difficoltà ad appoggiare il piede, infiammazioni e tendiniti, piede piatto. Un arco plantare ben formato e in salute è anche di solito il miglior antidoto all’iperpronazione, uno dei più rischiosi fattori di stress articolare e muscolare per chi corre. Un piede più forte riduce anche i rischi di fasciti plantari e in generale di tendiniti, soprattutto al tendine d’Achille. Infine, e in generale, un piede più forte, sensibile e che “lavora” tende a mantenere più corretta la postura generale, sia nella normale deambulazione che durante la corsa, riducendo i dolori da sovraccarico per esempio a ginocchia, zona lombare e bacino.

4. Scarpe da corsa con la punta larga e natural running sono la stessa cosa?
Non necessariamente. Per natural running si intende tutto ciò che riporta la corsa alla sua dimensione più “naturale” e a uno schema motorio che abbiamo impresso nel DNA e che purtroppo tendiamo a perdere a causa di abitudini scorrette. Lasciare spazio alle dita dei piedi per muoversi e “sentire” il terreno ha senza dubbio a che fare con il natural running, ma non basta: tendenzialmente il natural running ha a che fare anche con il “minimal running“, cioè con calzature per correre con drop 0 (cioè senza differenza di spessore nell’intersuola tra tallone e punta), che non hanno ammortizzazione nell’intersuola o sistemi di sostegno e correzione alle dinamiche di corsa, e che puntano ad avere meno materiale possibile sotto il piede, fino agli estremi del barefoot.

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