Perché dovresti correre col freddo (e sbagli a non farlo)

Al contrario di quanto pensano in molti, correre col freddo è decisamente meglio, per la salute, la forma fisica e le prestazioni

Perché dovresti correre col freddo (e sbagli a non farlo)

La maggior parte dei runner si guarda bene dal correre col freddo. Basta guardarsi in giro nei mesi invernali per fare un rapido sondaggio: rispetto alla bella stagione quelli che continuano a correre con le basse temperature sono probabilmente 1 su 10, o poco più.
Eppure non sono eroi, e anzi sono gli altri a sbagliare: continuare a correre anche quando le temperature sono vicino allo zero è la cosa giusta da fare, perché ci sono più benefici che controindicazioni. A patto ovviamente di organizzarsi un po’.

Perché dovresti correre col freddo (e sbagli a non farlo)

Vediamo allora perché dovresti correre col freddo, e sbagli a non farlo.

1. Correre col freddo non fa ammalare
Sfatiamo subito la prima bufala: correre col freddo non fa ammalare. Cioè non è vero che ci si ammala per le basse temperature. In inverno ci si ammala di più che in estate per via di virus e batteri, e il Covid dovrebbe ormai avercelo insegnato definitivamente: virus e batteri proliferano negli ambienti caldi, umidi e chiusi, e si trasmettono con i droplets. Mentre all’aperto, con le basse temperature, è pressoché impossibile entrare in contatto con virus e batteri. Quindi se il timore sul correre col freddo è quello di ammalarsi no, proprio no. Poi sì, bisogna coprirsi adeguatamente (non troppo ma adeguatamente), coprire le mucose ed evitare gli infortuni muscolari seguendo questi consigli per correre in inverno senza ammalarsi.Correre-col-freddo

2. Correre in inverno aumenta i livelli di Vitamina D
La Vitamina D è accumulata nel fegato e il nostro corpo la rilascia a piccole dosi quando è necessaria. Però è fondamentale l’azione del sole, il cui assorbimento operato dalla pelle consente al nostro organismo di sintetizzarla, rendendo possibile da parte della Vitamina D la regolazione dei livelli di calcio e fosforo nel sangue e quindi il mantenimento in salute delle ossa e dei denti.
Il problema dell’inverno è proprio questo: che la maggior parte delle persone passa poco tempo all’esposizione diretta ai raggi solari e quindi limita la sintesi naturale della vitamina D da parte dell’organismo. Motivo per cui molti ricorrono all’integrazione proprio nei mesi invernali. Ma la soluzione c’è ed è semplice e naturale: uscire a correre in inverno, meglio ancora se nelle ore centrali della giornata che sono quelle più soleggiate, e dare il giusto boost di raggi solari al nostro organismo. Ovviamente non è come correre in t-shirt e pantaloncini nella bella stagione, ma è comunque davvero molto utile.

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3. Correre in inverno fa davvero dimagrire
Un sacco di gente si dedica al running pensando di dimagrire, e nella stagione estiva pensa che il caldo favorisca il consumo calorico e dei grassi. In realtà si favorisce soprattutto il consumo di liquidi, quando è vero invece che per dimagrire è meglio correre in inverno. Per due motivi. Il primo, più generale, è che con il freddo il nostro organismo brucia naturalmente più calorie per termoregolare: in pratica dovendo mantenere il nostro corpo alla giusta temperatura vitale, il metabolismo accelera intaccando principalmente i grassi. Il secondo è più specifico: per la termoregolazione il nostro corpo intacca il tessuto adiposo bruno, che è il più difficile da intaccare con la sola attività fisica. Di più: siccome il nostro organismo tende naturalmente a sostituire il tessuto adiposo bruno (BAT) con il tessuto adiposo bianco (WAT) più si corre in inverno e più si massimizza l’effetto bruciagrassi della corsa.

4. Ci sono meno rischi di disidratazione
Se ci si veste in modo adeguato, senza coprirsi troppo ma tollerando qualche minuto iniziale di freddo finché il corpo non entra in temperatura, correre in inverno riduce anche i rischi di disidratazione. Che è un rischio altissimo in estate e che in pochi considerano adeguatamente. Non che in inverno non si sudi, anzi, ma si suda ovviamente meno, quindi si corrono meno rischi di crampi e crollo dei livelli di sodio e potassio.
Foto di S Migaj da Pexels

 

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