Scarpe da running rialzate: quanto fanno guadagnare?

Scarpe da running rialzate: quanto fanno guadagnare

Il parterre delle scarpe da running rialzate è completo: praticamente ogni marchio ha ora almeno un modello di scarpe con la piastra di carbonio, il tallone molto rialzato, e l’aurea di fare autentici miracoli. Ovviamente a partire dalle Nike Air Zoom Alphafly NEXT%, le calzature con cui Eliud Kipchoge ha prima infranto il muro delle 2 ore sulla distanza della maratona e poi ha recentemente stampato il nuovo record del mondo a Berlino in 2h01’09”.

Scarpe da running rialzate: quanto fanno guadagnare?

C’è da confessare subito un segreto: anche con le scarpe di Kipchoge nessuno di noi potrebbe correre al ritmo di 2 minuti e 44 secondi a chilometro come il fenomenale keniano ha fatto per alcuni segmenti della sua maratona da record. Nemmeno lontanamente. Ma siccome per regolamento World Athletics le scarpe dei top runner devono essere acquistabili al dettaglio da chiunque, la domanda da porsi quando si tratta di pagare non poche centinaia di euro è: quanto fanno guadagnare?

Se si cercano dati scientifici reali, si può partire dai test fatti sulle Nike Zoom Vaporfly 4%, il primo modello commerciale derivato dalle Zoomx Vaporfly Elite di Breaking2. Il 4% dice già tutto, nel senso che la promessa era quella di migliorare del 4% il ritmo di corsa di qualsiasi runner. Come confermò la ricerca Effects of a Carbon-Plated Racing Shoe on Running Economy at Slower Running Speeds  pubblicata a suo tempo sull’International Journal of Excericise Science (in breve: un guadagno dal 2,7% al 4,1% per runner in grado di correre una maratona sotto le 3 ore).

Scarpe da running rialzate: quanto fanno guadagnare

Ora abbiamo qualche nuovo dato, proprio relativo agli ultimi record di Kipchoge. Le Nike Air Zoom Alphafly NEXT% farebbero guadagnare circa 3″ al km, che sulla distanza di una maratona fanno praticamente 2 minuti. Un vantaggio mostruoso, per il quale la stessa World Athletic sta cercando di capire ancora una volta come comportarsi. Ma come dice lo stesso Eliud «a chi critica le mie scarpe rispondo che è la persona che corre, non la scarpa». E come dargli torto?

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