Dove andare in montagna a Natale in Piemonte: 4 stazioni da non perdere

Natale Piemonte

Se cerchi luoghi dove andare in montagna a Natale in Piemonte, ci sono 4 stazioni sciistiche da non perdere.
Se sei alla ricerca di una montagna e del necessario distanziamento, e ti basta quindi limitarti alla pratica dello sci di fondo, alle escursioni con le ciaspole, al pattinare sul ghiaccio e ovviamente allo sci alpinismo, qui puoi divertirti.

Dove andare in montagna a Natale in Piemonte

Tutti i piemontesi – oltre che falsi e cortesi – sono anche fortunati perché hanno la possibilità di spalmare le proprie ambizioni su qualche centinaio di km di tutto l’arco alpino regionale che va dalle Alpi Marittime sopra Cuneo a quelle Cozie sopra Torino, fino alle Alpi Pennine a ovest del Lago Maggiore.
Ecco, qui ad esempio ne abbiamo individuate 4.

Natale Piemonte

1. Alpe Devero, VCO

Siamo nella provincia del Verbano Cusio Ossola, tra il Lago Maggiore e il Sempione a pochi chilometri di distanza in linea d’aria dal confine con la Svizzera. L’Alpe Devero a 1650 metri di altezza si trova non lontana dal Comune di Baceno e, anche se gli impianti di risalita fossero aperti, lo sci alpino non sarebbe lo sport outdoor più praticato della zona. In questo magnifico piccolo altipiano dove comincia ad esserci neve già a novembre, gli amanti del fondo e dello scialpinismo la fanno da padrone.
I primi hanno a disposizione un anello con un tracciato semplice lungo 6 km sull’alpe ma è disponibile anche un nuovo tracciato di 18 km più impegnativo che dall’Alpe Devero sale fino al Crampiolo, dove si scia sulla superficie ghiacciata del lago omonimo. Chi invece preferisce le ciaspole trova sentieri segnalati che raggiungono l’Alpe Sangiatto o il Monte Cazzola. Detto questo, la Val Formazza – posto estremo e per intenditori – e in particolare le piste di fondo di Riale distano pochissimi chilometri.

2. Alagna, Vercelli

Siete mai stati ad Alagna? Si trova proprio in fondo alla Valsesia, dove la strada finisce contro la parete piemontese del Monte Rosa. È un paese walser, la cui popolazione è quindi storicamente di origine germanica e proveniente dal Canton Vallese, poco oltre il confine svizzero, con una lingua e una tradizione propria. Se non si può sciare, qui si va con le ciaspole lungo i sentieri sotto i 4000 abbondanti del Rosa e si va tanto di ice climbing sulla falesie ghiacciate mentre i più coraggiosi avranno la possibilità di fare parapendio che, in inverno, è ancora più spettacolare.
Sull’altro versante del Parco dell’Alta Valsesia, non andrebbe dimenticata anche Macugnaga, terra di scialpinisti, dove si può anche pattinare e fare escursioni guidate con la motoslitta.

3. Ceresole Reale, Torino

Il giardino dei torinesi. Il lago dei torinesi. Ceresole Reale rimane sul versante meridionale del Gran Paradiso. E’ un paese piccolissimo dove non si scia e non ci sono impianti: d’estate viene definito “un paradiso di pace e tranquillità” (non a caso rientra nel consorzio delle Alpine Pearls) ma d’inverno si trasforma in un luogo di appuntamento dei fanatici della neve. 30 cascate di ghiaccio dove arrampicare all’interno di un icepark dedicato, 17 km totali di piste da fondo, decine di tracciati per le ciaspole all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso e altrettante piste per lo scialpinismo.

4. Crissolo, Cuneo

Chi si chiede dove andare in montagna a Natale in Piemonte trova una risposta a Crissolo, l’ultimo paese della Valle Varaita, proprio sotto il Monviso, a 1300 metri di quota. Questa in effetti è solo una delle tante piccolissime località sparse per le Alpi Cozie e per le Graie più a nord che sono proprio caratteristiche del Piemonte. Chianale o Prali, tra le altre, sono un altro buon esempio. Attorno a Crissolo comunque ci sono 48 km di piste da fondo: 35 sono al Santuario di Valmala ma il più impegnativo è il breve anello da 1,5 km al Melezè, nell’alto vallone di Bellino a 1900 metri di quota.
Ice climbing? Questa zona al confine con la Francia è ricchissima di acqua (del resto qui nasce il Po) e conta almeno una decina di spot diversi dove si formano cascate arrampicabili. Tra le centinaia di chilometri (non è una esagerazione) di tracciati per le ciaspole, consiglieremmo quello che parte dalla frazione Ruetto a 1280 metri di quota e attraversa le borgate abbandonate di Oncino per arrivare nell’ampio vallone dell’Alpetto, proprio sotto al Monviso.
2 ore d 15 a salire, poco meno a scendere.
Foto credit: Visitmonterosa.it, Alpinepearls

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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!

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