Agire rapidamente per limitare la presenza: Reinhold Messner interviene nel dibattito sulla questione della diffusione dei lupi in Trentino con una posizione molto netta.
Il grande alpinista altoatesino si schiera dunque con chi propone di intervenire per abbassare la tutela nei confronti del lupo, prima che sia troppo tardi.
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Cosa dice Reinhold Messner sul lupo
Messner aveva tenuto una posizione simile qualche anno fa nei confronti degli orsi e dei loro attacchi contro animali e persone (ricordate Daniza?).
Ora il re degli ottomila prende posizione a favore della petizione lanciata da Arnold Schuler, assessore all’agricoltura di Bolzano. Il documento, che finora ha raccolto quasi 20 mila firme, chiede all’Europa misure più elastiche nella tute al del lupo e, al governo italiano, di permettere il “prelievo controllato del lupo” in Alto Adige.
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Potrebbe essere troppo tardi?
In una recente intervista al Corriere della Sera Messner spiega che la petizione è “giusta e intelligente” e aggiunge che non esistendo più il giusto habitat per i lupi, si debba “trovare un equilibrio che sia accettabile per chi vive in montagna. E questo risultato si può ottenere solo se si abbattono gli esemplari problematici”.
Per Messner, che definisce il lupo un animale più aggressivo dell’orso e capace di uccidere 50 pecore per mangiarne solo due,“siamo già in ritardo, e se non si inizia a fare qualcosa per limitare la diffusione del lupo, sulle nostre montagne ci sarà una strage di pecore, puledri ed altri animali”.
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La polemica con Life WolfAlps
Il tema è naturalmente complesso. La posizione di Messner, netta e apparentemente ‘antiromantica’ ha suscitato reazioni altrettanto decise. L’alpinista parte dal presupposto che la presenza del lupo è ormai poco compatibile con l’antropizzazione delle montagne altoatesine, decisamente cambiate rispetto a un secolo fa. Oltre ai contadini, le valli sono piene di turisti che percorrono i sentieri e si inoltrano nei boschi; in questo senso, per l’alpinista dei record se non si interviene la situazione rischia di peggiorare, anche perché i lupi continuano a riprodursi.
Dall’altra parte c’è la posizione di difesa di una presenza del lupo e della sua possibile convivenza con l’uomo. Come il comitato Life WolfAlps, sostenuto dall’Unione Europea, che mira a favorire la costituzione di un regime di convivenza stabile tra lupo e attività economiche nei territori. L’ente propone un piano di convivenza uomo-lupo da sottoporre al ministero, ma Messner è contrario e ci va giù pesante: “Che ne sanno di quello che accade davvero in montagna? Sarebbe molto più facile schierarsi dalla parte dei lupi evitandosi le follie di alcuni animalisti. Sarebbe più popolare ma io dico la verità”.
Gli risponde a tono Giuseppe Canavese, coordinatore di Life WolfAlps, durante un eventop tenutosi sul tema al Muse: “Messner non sa di cosa parla. Non abbiamo bisogno di persone che continuano ad alzare i toni. I dati raccolti con il progetto sono preziosi e soprattutto hanno consentito a più attori istituzionali di lavorare insieme, coordinando le proprie attività”.
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Quanti lupi popolano le Alpi?
Intanto qualche numero.
Dal 1990 a oggi la superficie forestale italiana è cresciuta , e non poco. Le zone montane sono diventate paradossalmente più verdi: in 20 anni sono state abbandonate le coltivazioni per 2 milioni di ettari . Inoltre si è ridotta anche la caccia e sono aumentate le aree protette. Oggi le foreste coprono il 34,7% del territorio nazionale (10.467.533 ettari). Il che significa un habitat in cui gli animali selvatici come i cinghiali, i cervi e i lupi possono proliferare.
L’ultima indagine Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) del 2015 parla di una popolazione che sta fra i 1269 e i 1800 lupi in Italia, divisi in 321 branchi. 90 esemplari si aggirerebbero sulle Alpi, mentre sono molti di più sull’Appennino (almeno 1700).
Stime più aggiornate elevano il numero a circa 2600 esemplari sul territorio, di cui 45 branchi nelle Alpi occidentali (circa 150 lupi), in particolare tra Torino e Cuneo, dove si è riusciti a trovare un equilibrio e dove il lupo è anche fonte di introiti turistici grazie al parco delle Alpi Marittime e del Mercantour.
In Trentino si stimano 6 branchi e una coppia, 40 lupi in totale.
Sono pericolosi per l’uomo? No
No, perché l’ultimo attacco di un lupo a un essere umano risale a due secoli fa, dopodichè non ci sono state più segnalazioni. Il lupo attacca il bestiame, ma si tiene ben alla larga dall’uomo.
Sarà possibile trovare un modo di convivere pacificamente?
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