Le due fasi del Bonus bici: cosa fare per avere lo sconto e cosa serve

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Il bonus bici fino a 500 euro, previsto dal Decreto Rilancio, è finalmente realtà: è senza dubbio un’ottima iniziativa (che sta facendo impennare le vendite di bici e e-bike), ma a creare qualche grattacapo sono le questioni riguardanti la fattura e le differenze tra la situazione attuale e il momento in cui sarà pronta la piattaforma digitale per richiedere il buono. Per avere il rimborso bisogna sapere nel dettaglio cosa fare e cosa cambia tra questa fase e il periodo in cui il sito dedicato si rivelerà operativo. 
Il buono mobilità è valido per gli acquisti di biciclette, e-bike, monopattini elettrici, segway e hoverboard effettuati dal 4 maggio al 31 dicembre 2020 e, inizialmente, consisterà in un rimborso (non superiore ai 500 euro) pari al 60% della spesa. Hanno diritto al buono i maggiorenni con la residenza presso i capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), i capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), i Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e i comuni delle Città metropolitane.
Le informazioni riportate in precedenza sono ormai ben conosciute (qui vi spieghiamo nel dettaglio come funziona il buono), ma ciò che è ancora poco chiaro per tanti cittadini è che l’erogazione del bonus è divisa in due fasi molto diverse tra loro. Andiamo subito a capire di cosa si tratta.

 

Bonus bici e fattura: cosa cambia, e cosa fare finché non sarà pronta la piattaforma

Nella prima fase saranno i clienti a richiedere il rimborso (delle spese effettuate in questi giorni) tramite il sito web che uscirà tra qualche settimana, mentre nella seconda (che partirà quando verrà pubblicato il sito web) toccherà ai negozianti fare domanda per il bonus. Questo perché i clienti acquisteranno i prodotti già scontati del 60%.
Tra le due fasi, rinominate Fase 1 e Fase 2 (da non confondere con le fasi dell’emergenza sanitaria) dal Ministero dell’Ambiente, ci sono differenze a dir poco consistenti. Differenze che potrebbero anche far nascere delle problematiche tra i negozianti. Abbiamo approfondito la questione con Stefano Forbici, co-fondatore di ‘Bikeup’ (festival europeo dedicato alle e-bike) e del negozio di bici elettriche ‘ParcoBici’ (via Prina 22 a Monza), il quale ci ha spiegato cosa potrebbe cambiare in seguito al bonus di cui tutti parlano.

Bonus bici Fase 1: ora devi conservare la fattura

Il primo aspetto da chiarire è che, al momento, è fondamentale richiedere al negozio la fattura, più completa e dettagliata rispetto al classico scontrino (che non serve per richiedere il bonus). Questa procedura servirà solamente durante la prima fase, ossia un periodo di transizione (iniziato il 4 maggio) che durerà fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web per richiedere il rimborso. Dunque, cosa bisogna fare dopo aver acquistato una bici a prezzo pieno?
Per ottenere il buono mobilità (pari al 60% della spesa) è essenziale conservare il documento giustificativo di spesa (la fattura) e allegarlo all’istanza da presentare mediante l’applicazione web. Questo portale online sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del Ministero dell’Ambiente, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del buono mobilità. L’importanza della fattura è stata ribadita anche da Stefano Forbici:

“Serve assolutamente la fattura. In questa prima fase, che è un po’ un periodo cuscinetto, sono gli acquirenti che dovranno caricare online sulla piattaforma, ancora non disponibile, i loro dati anagrafici e poi scaricare la fattura. Fra circa un mesetto e mezzo il Ministero dell’Ambiente comunicherà il nome di questa piattaforma”.

Bonus bici Fase 2: cosa cambia con la piattaforma online dedicata al rimborso

Quando verrà pubblicato il sito web (per accedere saranno necessarie le credenziali SPID) scatterà la Fase 2 dell’erogazione del bonus. E cambieranno un bel po’ di cose. Durante la seconda fase il cittadino pagherà al negoziante direttamente il 40% del prezzo, e sarà il negoziante aderente a ricevere il rimborso del 60% dallo stato. In poche parole, i clienti compreranno il prodotto già scontato, risparmiando la stessa cifra rispetto alla fase attuale (dove si gode del bonus dopo l’acquisto):

“A quel punto apriranno la possibilità ai negozianti di aderire al bonus: i negozi avranno una posizione sul sito dedicato a questo rimborso. Le persone, dunque, dovranno registrarsi preventivamente sul sito, dopodiché otterranno il codice da usare quando si recheranno in negozio. Noi, a quel punto, faremo uno sconto bonus fino a 500 in fattura. Infine saremo noi negozi a richiedere l’accredito al ministero”.

Quindi, dal momento in cui sarà operativo il sito, il cliente dovrà indicare sull’applicazione web il mezzo che intende acquistare e il negozio (anche online). A quel punto la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai rivenditori autorizzati per ritirare la bici. Importante: i buoni spesa devono essere utilizzati entro 30 giorni dalla relativa generazione, altrimenti verranno annullati.
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Perché conviene comprare ora una bici

Quali sono le differenze principali tra la Fase 1 e la Fase 2 dell’erogazione del bonus bici? Fino a quando il sito non sarà online, è consentito acquistare i mezzi (anche usati) in qualsiasi negozio fisico o digitale: basta che venga rilasciata la fattura per richiedere il rimborso successivamente. Quando la piattaforma web sarà operativa, invece, per usufruire dello sconto si potrà effettuare l’acquisto solamente presso i negozi (anche online) aderenti, la cui lista sarà presto comunicata dal Ministero dell’Ambiente. I clienti, dunque, dovranno registrarsi, selezionare uno dei negozi disponibili, scegliere il prodotto e ottenere il codice; a quel punto si presenteranno presso il rivenditore e acquisteranno la bici già scontata. Insomma, da quando il sito sarà online e operativo non potremo più comprare il mezzo in qualsiasi negozio (a differenza di ora). Ecco spiegata l’attuale impennata delle vendite.

Le potenziali difficoltà per i negozi

Quando sarà online il sito, in sostanza, i negozianti dovranno anticipare dei soldi e rivolgersi allo stato per ottenere il bonus. Si tratta di una serie di procedure che potrebbero portare delle difficoltà, soprattutto in termini di tempo impiegato per completare le operazioni. Ora come ora è tutto nelle mani del cliente, che deve conservare la fattura e richiedere il rimborso quando la piattaforma web sarà operativa. Tra un paio di mesi, però, i negozi avranno un ruolo ancora più centrale. Questa è l’opinione di Stefano Forbici a riguardo:

“Il fatto che noi dovremo anticipare dei soldi potrebbe comportare delle difficoltà. Però le persone avranno il codice rilasciato dalla piattaforma web, e questo significa che possono avere il bonus: ecco perché non ci sarà il rischio di emettere la fattura, vendere la bici scontata e non ottenere il rimborso dallo stato. Un problema potrebbe nascere per le persone anziane, le quali potrebbero avere delle difficoltà nel registrarsi sulla piattaforma del ministero… e quindi dovremo essere noi a fare le pratiche di registrazione qui in negozio. Il rischio è che si allunghino i tempi. Ecco, magari avrebbero potuto mantenere la fase attuale, durante la quale è il cliente a dover sbrigare la pratica per richiedere il bonus, e non il negozio: come l’indennità da 600 euro”.

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Al di là delle potenziali difficoltà per i negozianti, gli effetti positivi del bonus sono già ben visibili. Per strada si vedono più bici, le vendite sono aumentate in modo impressionante (si prevede un +60% a maggio) e tante persone si stanno convertendo alla mobilità sostenibile. A confermarlo è stato anche Forbici:

“Il bonus fino a 500 euro, secondo me, ha smosso tutto. Chi aveva una bici elettrica la cambia perché c’è il bonus, e chi non l’aveva prova a comprarla perché è previsto questo incentivo. Noi siamo aperti da giovedì 7 maggio. Questa impennata di vendite non ce l’aspettavamo, tant’è che per il mese di maggio avevamo previsto uno sconto per paura di non riuscire a recuperare il tempo perduto. E anche perché dovevamo svuotare i magazzini. In realtà, però, sta andando tutto molto bene: probabilmente avremmo venduto allo stesso modo anche se non avessimo fatto gli sconti. Mi sto confrontando con altri negozianti e tutti stanno vendendo tantissimo”.

Per concludere, Forbici ci ha parlato dei suoi “clienti-tipo” durante la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus:

“Abbiamo venduto prevalentemente e-bike da trekking e da città: questo significa che qualcosa si sta muovendo a livello di mobilità urbana. Un’altra cosa che mi ha sorpreso? Un sacco di ragazzi che lavorano per le piattaforme come Deliveroo o Glovo vengono qua a comprare mountain bike front elettriche: le e-bike sono ideali per percorrere lunghe distanze. Inoltre, diverse persone hanno acquistato una bici perché, per paura, non vogliono più prendere i mezzi pubblici. Un altro tipo di cliente di questo periodo è chi è consapevole di trascorrere l’estate in Italia, e quindi compra delle ottime biciclette per fare gite con la famiglia”.

 

Il bonus biciclette e e-bike 500 euro: come funziona

L’Articolo 205, a pagina 348 del Decreto Rilancio appena promulgato dal Governo Conte, è quello dedicato agli incentivi alla mobilità sostenibile. Ecco i punti fondamentali della nuova legge.
1 – Innanzitutto salgono i contributi per l’acquisto delle bici, dai 70 previsti inizialmente a 120 milioni di euro, per l’anno 2020.
2 – L’incentivo consiste in uno sconto del 60%  (e non del 70% come si pensava) sul prezzo finale del mezzo, fino a un massimo di 500€ di rimborso. Ovvero una bicicletta classica, una bicicletta a pedalata assistita (e-bike), segway, hoverboard, monopattini e monowheel elettrici.
In sostanza, se acquistiamo uno di questi mezzi al costo di 300 euro, avremo diritto a uno sconto o a un rimborso da 180€. Essendo il rimborso pari al massimo al 60% del valore del mezzo, per ottenere il massimo sconto di 500 euro dovremo acquistare una bici da 833 euro.
3 – Fino a quando non verrà pubblicato il sito, per ottenere il rimborso bisogna seguire questi passaggi: conservando la fattura (non basta lo scontrino come spieghiamo qui), si accederà a una piattaforma ad hoc in cui inserire i dati per avere il conquibus. Il tutto si svolgerà in due fasi, lo spieghiamo bene sopra.
L’incentivo è utilizzabile anche per il pagamento di abbonamenti di bike sharing (no car sharing).
4 – Importante: il rimborso è retroattivo e vale anche se abbiamo acquistato una bici o un mezzo compatibile con l’incentivo dal 4 maggio 2020. Il finanziamenti sono validi per acquisti fino al 31 dicembre 2020.
5 – Si applica capoluoghi di provincia e regione e a comuni con oltre 50.000 abitanti
Ne parliamo più approfonditamente in questo articolo.

 

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