C’è l’accordo sul passaporto vaccinale: cos’è e quando arriverà

passaporto vaccinale

Il passaporto vaccinale sarà realtà, almeno in Europa. Dopo mesi di indiscrezioni e ipotesi, ieri per la prima volta le istituzioni europee hanno dato il via libera a questo particolare documento, che consentirà ai vaccinati contro il Covid di viaggiare liberamente in Unione Europea.
Nel corso dell’ultimo vertice UE, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha fatto sapere che è stato trovato un accordo di massima sul passaporto vaccinale. L’obiettivo è quello di introdurlo entro l’estate: “Ci servono almeno tre mesi per lo sviluppo tecnico di un sistema inter-operabile europeo”, ha detto Ursula von der Leyen, che ha poi rassicurato sul fatto che l’accordo riguarda l’utilizzo di “una serie di dati minimi che potrebbero essere utili per dare informazioni sulla presunta immunità”.
L’obiettivo dei tre mesi è stato confermato anche da Angela Merkel, Cancelliera tedesca: “Tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale che certifichi il vaccino. La direttiva politica è di averlo nei prossimi tre mesi”.

Cos’è il passaporto vaccinale europeo e quando arriverà

Il documento è pensato per consentire al turismo in Unione Europea di ripartire in vista di quest’estate, quando (secondo gli obiettivi annunciati ieri Ursula da von der Leyen) il 70% della popolazione adulta in UE avrà ricevuto il vaccino anti-Covid. A marzo partiranno i lavori per sviluppare il sistema informatico dedicato al passaporto vaccinale, nella speranza di renderlo operativo entro giugno o luglio.
L’arrivo del passaporto vaccinale sarà strettamente correlato all’andamento della campagna di vaccinazione: senza un numero elevato di persone immunizzate, questo documento rischia di diventare discriminatorio o comunque di escludere una fetta troppo ampia di popolazione dalla possibilità di viaggiare. Ursula von der Leyen ha poi specificato che il passaporto dovrà avere “un approccio europeo”, chiudendo quindi a passaporti vaccinali realizzati singolarmente tra determinati paesi europei. O tutti o nessuno, insomma. “Google e Apple sono pronte a offrire soluzioni all’Oms.
Il passaporto vaccinale sarà contraddistinto da informazioni confidenziali, quindi vogliamo dire chiaramente che noi offriamo una soluzione europea. Il dibattito dovrà tenere conto del rischio di discriminazioni”, ha aggiunto la presidente della Commissione europea.

Passaporto vaccinale vs patentino vaccinale

Su come sarà e su come funzionerà il passaporto vaccinale si sa ancora poco o nulla, anche perché alcuni leader dei paesi europei hanno idee contrastanti. Il Cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, vorrebbe un passaporto vaccinale a livello UE sia per viaggiare liberamente (per affari o per vacanza) sia per accedere a eventi culturali e ad altri servizi.
La sua idea si avvicina a quella del green pass recentemente adottato in Israele (il 50% della popolazione adulta ha ricevuto la prima dose di vaccino), dove le palestre, le piscine e altre strutture per il tempo libero hanno riaperto domenica scorsa solo per i cittadini immunizzati.
Quest’ultimo è un vero e proprio patentino vaccinale, che è diverso dal passaporto vaccinale: il primo permette di accedere o meno ai servizi nel proprio paese, il secondo è esclusivamente pensato per il turismo fuori dal proprio paese.
A pensarla in maniera opposta a Kurz è Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, il quale ha spiegato che il passaporto vaccinale non servirà per accedere a ristoranti e a luoghi di cultura. Secondo lui, inoltre, il documento “porrà molte questioni tecniche, di rispetto dei dati individuali e di organizzazione delle nostre libertà”.
[Photo by: Anna Shvets / Pexels]

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