Purtroppo le malattie pericolose che si possono prendere stando all’aperto esistono, e non sono poche. Si tratta per lo più di malattie rare, in alcuni casi anche molto rare, che si possono contrarre da virus e batteri contenuti nelle acque aperte di laghi e fiumi, oppure causate dal contatto con animali o dalle punture dei loro parassiti, come le zecche. Prevenire queste malattie pericolose che si possono contrarre nella natura è molto difficile, ma può essere utile conoscerne le cause, per starne alla larga, e soprattutto i primi sintomi, per riconoscerli e intervenire in tempo con la giusta terapia, quando esiste.
Malattie pericolose contenute nelle acque dolci di laghi e fiumi
Alcune di queste malattie pericolose sono contenute nelle acque dolci di laghi e fiumi o di ruscelli di montagna.
Naegleria fowleri: l’ameba mangia cervello
La Naegleria foowleri, o ameba mangia cervello, è una malattia estremamente rara, di cui si ha notizia di un solo caso in Italia e di 134 negli Stati Uniti, principalmente in Texas, dagli anni Sessanta a oggi (compreso il caso recente di Lily Mae Avant, una ragazzina di 10 anni morta nel giro di pochi giorni dopo aver contratto l’infezione in un fiume). La Naegleria foowleri è un ameba minuscolo che vive nelle acque dolci e calde e che si può introdurre nel nostro organismo solo attraverso il naso, tramite un getto di acqua, da cui poi risale fino al cervello. A questo punto si nutre di tessuto nervoso cerebrale provocando la meningoencefalite amebica primaria, che si manifesta con mal di testa e febbre fino al delirio e alla morte.
Da quando è stata identificata la Naegleria fowleri e la sua connessione con la meningoencefalite amebica primaria si ha notizia di solo 3 casi di persone sopravvissute grazie al tempestivo trattamento con farmaco antimicotico amfotericina B.
Giardiasi (o lambliasi)
La Giardiasi (o lambliasi) è un’infezione provocata dall’ingestione di cisti di Giardia interstinalis (o Giardia lamblia o Giardia duodenalis, come è anche conosciuta), un parassita che vive nell’acqua. La Giardiasi è molto aggressiva, provocando diarrea e disidratazione tra i 12 e i 19 giorni dopo l’infezione del parassita, e in taluni casi di particolare debolezza o debilitazione del sistema immunitario può portare anche alla morte. Il rischio di contrarre la Giardiasi si innalza quando si ingerisce acqua o cibo contaminati, spesso in situazioni di precarie condizioni igieniche, ma anche bevendo l’acqua di fiumi, ruscelli o specchi d’acqua frequentati da roditori selvatici. La Giardiasi si può curare con farmaci antiparassitari
Criptosporidiosi
La Criptosporidiosi è un altro parassita che si può trovare nell’acqua, sia di fiumi, laghi ma anche di piscine la cui acqua non è opportunamente filtrata. Per fortuna la Criptosporidiosi non è mortale ma provoca pesanti sintomi intestinali che nella maggior parte dei casi scompaiono anche senza trattamento.
Malattie pericolose causate dai funghi
I funghi possono essere responsabili di alcune malattie potenzialmente pericolose che si possono contrarre per via inalatoria, quindi anche senza ingerire i funghi.
Istoplasmosi, o malattia dello speleologo
L’Istoplasmosi, o malattia dello speleologo, è una infezione causata da alcuni funghi che si trovano negli escrementi dei pipistrelli e che possono essere inalati introducendosi negli ambienti da essi abitati, come grotte o cavità naturali. Spesso la malattia non presenta sintomi ma in molti casi la si può confondere con una polmonite.
Coccidioidomicosi o Febbre della Valle
La Coccidioidomicosi o Febbre della Valle è una micosi causata dall’inalazione di funghi presenti nel suolo e che si diffondono nell’ambiente a causa del vento. La Coccidioidomicosi o Febbre della Valle è diffusa soprattutto negli Stati meridionali degli Stati Uniti e nelle regioni più secche e aride del Sudamerica. I sintomi iniziali sono simili all’influenza, con degenerazione simile alla polmonite, e la malattia può essere curata con farmaci antifungini, benché spesso si tenda a sottovalutare i sintomi e negli Stati Uniti ne muoiano un paio di centinaia di persone all’anno. Purtroppo il fungo non lascia mai il corpo e, come per la malaria, i sintomi possono ripresentarsi a distanza di anni o ciclicamente tanto che alcune persone infette sono costrette alla terapia con farmaci per tutta la vita.
Blastomicosi, o malattia di Gilchrist
Anche la Blastomicosi, o malattia di Gilchrist, è una infezione causata da funghi, in particolare inalando il Blastomyces dermatitidis, un fungo che prospera nei terreni umidi dove trova foglie e legni marci. La Blastomyces dermatitidis è spesso asintomatica, anche se può manifestarsi in modo simile a una polmonite, ed è endemica in alcune regioni del Nord america.
Malattie pericolose causate da insetti
Oltre alla malattia di Lyme (di cui abbiamo parlato qui) ci sono altre malattie pericolose causate da insetti.
Babesiosi
Tra le infezioni trasmesse all’uomo dalle zecche c’è la Babesiosi, molto diffusa negli States e meno in Europa ma comunque sempre un buon motivo per sapere cosa fare nel caso di puntura di zecca. I sintomi insorgono circa 4 settimane dopo l’infezione e si manifestano con anemia, brividi, astenia e dolori muscolari tipo da febbre acuta. Per fortuna la Babesiosi si può curare e non provoca i disturbi neurologici e cardiaci della malattia di Lyme.
Malattie pericolose trasmesse dagli animali
Infine ci sono anche alcune malattie pericolose trasmesse dagli animali.
Tularemia o Febbre dei conigli
La Tularemia, o Febbre dei Conigli, è una infezione che può essere trasmessa dal contatto diretto con roditori come topi e scoiattoli, con conigli e lepri, ma anche da zecche venute a contatto con gli animali infetti oltre che dall’inalazione di particelle infettive e dall’ingestione di acqua contaminata. L’infezione è causata dalla Francisella tularensis e provoca febbre, difficoltà a deglutire e mal di testa. La Tularemia o Febbre dei conigli è molto rara, più frequente in persone come cacciatori o persone che maneggiano selvaggina, e si può curare con terapia antibiotica.
Hantavirus
I sintomi dell’Hantavirus sono febbre, sensazione di affaticamento, brividi e dolori muscolari, e normalmente insorgono fino a 5 settimane dall’infezione. L’Hantavirus è mortale in 1 caso su 3, perché non esiste cura, e si contrae attraverso contatto diretto con urina, saliva o feci di roditori tramite inalazione, ingestione o contatto con una ferita aperta (non basta toccarli, anche accidentalmente).
Peste bubbonica
Infine, benché ormai molto rara, c’è la Peste Bubbonica, trasmessa all’uomo dalle punture di zecche dei ratti o direttamente dai morsi degli stessi: la puntura o morso provoca delle pustole che poi si trasformano in bubboni in seguito all’infiammazione dei linfonodi. La peste bubbonica, se non diagnosticata per tempo, può essere mortale.
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