Sicurezza: cosa non deve mai mancare quando si fa freeride

Artva
L'acronimo sta per "Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga". Si tratta di uno strumento elettronico che permette di individuare chi è rimasto sepolto da una valanga; utilizzato insieme a sonda e pala aumenta drasticamente le possibilità di salvare i travolti.

È una ricetrasmittente che opera sulla frequenza di 457 kHz, con un raggio di circa 80 metri. Emette un segnale che può essere individuato da altri apparecchi artva commutati in modalità di ricezione; durante l'escursione va ovviamente sempre impostato in modalità di trasmissione. L'artva va indossato a diretto contatto del corpo, per evitare che vada perso durante il trascinamento nella neve, e prima di ogni escursione è necessario testare il corretto funzionamento di ogni singolo dispositivo.

Ne esistono due tipi, analogici e digitali, più sofisticati e dotati di funzioni avanzate. I prezzi vanno da 100 euro fino a oltre 300.

Nella foto: artva Pieps DSP Tour

L’emozione del fuoripista e della neve fresca è impagabile, ma non bisogna mai sottovalutare la montagna. Anche applicando i comportamenti corretti e muovendosi con consapevolezza (argomento che merita una trattazione a parte), il rischio di incidenti, traumi e valanghe esiste: ecco perché dotarsi della giusta attrezzatura è fondamentale.
E questo non vale solo per il freeride, ma anche per lo scialpinismo e le uscite con le ciaspole. La prudenza non è mai troppa, e certo non toglie nulla al divertimento.

 

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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!

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