Le escursioni in inverno le preferisco anche a quelle in estate. Sarà che la montagna d’inverno ha un fascino unico, che i silenzi sono quasi più profondi, che l’aria è ancora più pura e che – anche – c’è in giro meno gente e quindi puoi godere ancora più dei silenzi. Ma è anche vero che fare una gita in inverno richiede una consapevolezza diversa rispetto all’estate, anche su un semplice sentiero pulito con un po’ di ghiaccio e non necessariamente di un versante sommerso dalla neve fresca. Per questo ho sviluppato una mia checklist di quello che non manca mai nel mio zaino durante le escursioni in inverno.
Quello che non manca mai nel mio zaino durante le escursioni in inverno
Detto che lo zaino non è solo un contenitore, ma il nostro primo alleato per la sicurezza e il comfort, e che in inverno ne uso uno leggermente più capiente di quello che uso in inverno, e che comunque estate o inverno mi porto sempre con me anche una cover rain per non finire con il rischio di ritrovarmi con tutto bagnato per un banale acquazzone (in estate) o una improvvisa pioggia o nevicata (in inverno), ecco cosa porto sempre con me quando le temperature scendono.
Gli indispensabili per ogni uscita (anche senza neve alta)
Anche se il sentiero è battuto o la neve è poca, il freddo e il ghiaccio restano i principali avversari. Ecco cosa non dimentico mai:
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Il Buff (Scaldacollo multifunzione): È l’accessorio più sottovalutato e versatile. Non serve solo a proteggere la gola: in caso di vento forte diventa un sottocasco, una fascia per le orecchie o una protezione per il viso contro l’aria gelida. Il vantaggio? Asciuga in un lampo, a differenza delle pesanti sciarpe di lana che si inzuppano di condensa.
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Braccialetto in Paracord: Lo porto sempre al polso o agganciato allo spallaccio. In inverno, i materiali diventano fragili per il gelo: se si spezza una stringa dello scarpone o si rompe un laccio dello zaino, i metri di corda ultra-resistente contenuti nel braccialetto sono il “piano B” che ti permette di tornare a casa senza problemi. Se vuoi saperne di più sul braccialetto paracord, leggi qui.
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Fischietto d’emergenza: Sembra un gioco da ragazzi, ma è uno strumento di segnalazione fondamentale. La voce umana si disperde nel vento e nella neve, mentre il fischio è udibile a grande distanza e con molto meno sforzo. Consiglio extra: assicurati che sia agganciato allo spallaccio dello zaino o al collo, deve essere raggiungibile anche se hai mobilità ridotta. Se vuoi saperne di più sui fischietti d’emergenza, leggi qui.

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Ramponcini e Bastoncini: Mai sottovalutare una lastra di ghiaccio all’ombra. I ramponcini leggeri (da calzata rapida) occupano poco spazio e danno trazione dove lo scarpone scivola. I bastoncini, con le rotelle invernali, sono essenziali per l’equilibrio. Se vuoi saperne di più sui ramponcini, leggi qui.
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Termos di bevanda calda: L’acqua nelle borracce semplici diventa gelida o ghiaccia. Un tè caldo zuccherato non è un lusso, è una fonte di calore interno che aiuta a combattere l’ipotermia.
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Torcia Frontale e Power Bank: Le ore di luce sono ridotte e il freddo scarica le batterie dello smartphone molto velocemente. Senza luce e senza telefono, una piccola distrazione può diventare un problema serio. Se vuoi saperne di più sulle torce frontali, leggi qui.
Il “Piano B” termico: i ricambi nello zaino
In inverno non basta vestirsi bene alla partenza; bisogna essere pronti al momento in cui ci si ferma o le condizioni peggiorano. Nello zaino non mancano mai:
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Il cambio “intimo”: Una maglia termica di ricambio (base layer) impacchettata in un sacchetto impermeabile. Se sudi molto durante la salita, cambiarla appena arrivi in vetta o in rifugio ti permette di restare asciutto e caldo.
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Piumino o strato isolante extra: Anche se salgo in maglia o pile, e anche se sembra una bella giornata soleggiata, porto sempre un piumino compatto o una giacca termica vera e propria. Serve per le soste prolungate o in caso di emergenza, quando il corpo smette di produrre calore con il movimento.

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Guanti e calze di riserva: I guanti si bagnano facilmente maneggiando la neve o le ciaspole. Avere un paio di guanti asciutti (o delle moffole calde) può letteralmente salvarti le dita dal congelamento. Idem per le calze: basta un passaggio in un po’ di neve per rischiare di bagnarle, e tenerle così tutto il giorno è il viatico a geloni e vesciche.
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Telo termico (Coperta d’emergenza): Pesa pochi grammi e occupa lo spazio di un pacchetto di fazzoletti. È l’ultima barriera contro il freddo se dovessi essere costretto a una sosta imprevista.
Per chi punta alla vetta: il kit per neve fresca e fuori pista
Se l’obiettivo è uscire dal sentiero battuto o affrontare pendii carichi di neve fresca con le ciaspole o gli sci da alpinismo, la dotazione cambia e diventa obbligatoria (anche per legge). In questo caso, lo zaino deve contenere il “kit di autosoccorso”:
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ARTVA: L’Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga va indossato sul corpo (non nello zaino!) e tenuto sempre acceso in modalità trasmissione.
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Pala: In alluminio (non plastica), fondamentale per scavare rapidamente in caso di necessità.
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Sonda: Per localizzare con precisione chi si trova sotto il manto nevoso.
Nota: Questi tre strumenti sono inseparabili. Averne solo uno o due equivale a non avere nulla. La sicurezza in ambiente innevato richiede non solo l’attrezzatura, ma anche la formazione necessaria per saperla usare correttamente.
In conclusione
Preparare lo zaino invernale è un esercizio di equilibrio tra leggerezza e prudenza. Dagli accessori smart come il Buff e il Paracord, fino ai presidi di sicurezza obbligatori, ogni oggetto ha un ruolo preciso. La montagna invernale non perdona l’improvvisazione, ma ripaga con silenzi e panorami che solo questa stagione sa regalare.
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