Le piste ciclabili di Milano: il Canale Villoresi


Continuare lungo il canale
Il Villoresi non si spegne a Monza. Continua il suo prezioso lavoro di irrigatore fino a confluire nell’Adda poco a nord di Cassano d’Adda. In questo ultimo tratto non è però ancora tutto confortato da una pista ciclabile. Se ne sta realizzando un tratto di circa cinque chilometri fra Pessano e Masate ed è in progetto quello fra Monza e Pessano. Ciononostante, con estrema prudenza, è possibile proseguire sul sentiero che, oltre Monza, borda il canale. Il tratto più desolante, per via del degrado, è giusto il primo, fino a Carugate. Qui, in alcuni punti, è anche impossibile stare sempre vicino al canale e bisogna seguire strade trafficate. A ogni modo, dall’asse di via Borgazzi, dove siamo giunti con il percorso principale, si riprende la pedalata sottopassando la ferrovia Milano-Monza su via Toniolo; dalla rampa di risalita del sottopasso si vedrà un viottolo ciclabile che si stacca sul lato sinistro della strada. Seguendolo riporta lungo la sponda del Villoresi, giusto nel punto dove sovrappassa il fiume Lambro. Se non fosse per la cattiva qualità delle acque sarebbe anche un luogo gradevole, con un lembo di campagna che arriva a toccare la città, dietro lo scalo ferroviario. Si segue ora un bel tratto ciclabile con vista su una lunga schiera di orti urbani, dove sorprendentemente si scorgono piccole stalle per asinelli e recinti per le caprette. La ciclabile si chiude allo sbocco di via Buonarroti. Ora, con un po’ di fatica per via della vegetazione, si può proseguire sull’esile sentierino che segue il canale fino al ponte di via della Lovera: case popolari, schiene di fabbriche, qualche discarica abusiva… Insomma è un po’ il lato B di Monza. Non lo consiglio.
Seguite allora via Buonarroti fino alla rotatoria con viale Ugo Foscolo, qui servitevi a destra di una bella ciclabile che, senza problemi, vi conduce sulla strada per la frazione Sant’Albino. Dopo la complicata rotatoria con la circonvallazione di Monza (cautela!), ritroverete il canale sulla destra. Ora sviluppate il vostro senso di orientamento. Il gioco è di stare il più vicino possibile al canale, sfruttando le strade laterali (c’è un ponticello pedonale da seguire, tanto per iniziare). Il primo quadro campestre lo scoprirete dopo la frazione Sant’Albino, ma per poche centinaia di metri… poi la cosa si fa complicata.

Il canale attraversa una zona industriale, l’autostrada per Bergamo e la Tangenziale Est. L’unica consolazione è che le strade, qui attorno, recano tutte il nome di celebri filosofi, poeti tragici o matematici classici (Socrate, Euripide, Euclide ecc.). Se riuscite a combinare la sommatoria Archimede + Talete scavalcherete in un sol colpo tutto quanto ed entrerete a Carugate, passando accanto a una minuscola quanto preziosa Oasi WWF che sfrutta un boschetto al margine del Villoresi.

Ora il discorso si fa più semplice. Raggiungete la cascina Fidelina Doppia e, a questo punto, imboccate lo stradello sterrato lungo il canale e non lasciatelo più. Ora la campagna si fa più aperta. Si scorgono anche le Prealpi. Si lambiscono altre belle cascine – la Caneva, la Serena, la Ombrella, la Ravella – mentre il letto del canale, per la diminuita portata d’acqua tende a restringersi. Si può così arrivare fino alla stazione MM2 di Gessate per poi tornare in città oppure proseguire, oltre Masate, là dove lo stradello diventa un piacevolissimo sentiero fra gli alberi, e raggiungere la ciclabile della Martesana a Gropello d’Adda, nel punto dove il nostro Villoresi, finalmente si scarica nell’Adda.

Credits: FlickrCC Nicola Poluz

Andare in bicicletta sulle piste ciclabili dei dintorni di Milano: detta così non sembra un’avventura particolarmente affascinante. E invece il capoluogo lombardo ha numerosi percorsi per un turismo sostenibile, ecologico e attento alle realtà locali: per esempio il giro delle 30 cascine milanesi, o la ciclovia del canale Villoresi.

Le piste ciclabili di Milano: il Canale Villoresi

Il Canale Villoresi è una importante via d’acqua e canale d’irrigazione sviluppato nel corso del XIX secolo, che ha origine dal Ticino e corre per circa 60 km orizzontalmente da ovest a est nell’alta pianura di Milano per confluire poi nel naviglio Martesana e quindi nell’Adda.
Nella gallery sono descritti i tratti da Castano Primo a Monza e poi ancora fino a Groppello d’Adda, innestandosi nella ciclabile della Martesana.
Pubblichiamo questo itinerario grazie alla collaborazione con Ediciclo editore.
Il percorso è tratto dal libro Milano e i suoi parchi in bicicletta di Albano Marcarini

I 6 parchi di Milano in cui fare running e fitness

Se alcune zone milanesi possono essere affollate, in compenso in città c’è ampia scelta sui parchi in cui correre e allenarsi. Noi li abbiamo provati e ‘recensiti’:

Se vuoi, puoi cercare di fare kayak, canoa e canottaggio in città, trovando meno traffico.
O provare a uscire da Milano, sul Naviglio Martesana.
O ancora più fuori, nel Parco della Brughiera Briantea, o sulla bellissima ciclabile di Comabbio.

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