Vacanze in bicicletta in Emilia Romagna: dove andare e cosa fare

Il grande vantaggio, per i nuovi cicloturisti, è che l'Emilia e la Romagna sono per lo più regioni di pianura, praticamente senza dislivelli fintanto che non ci si avvicina alle zone collinari appenniniche, e quindi adatte a essere visitate e scoperte davvero da chiunque, anche da chi ha appena comprato una bicicletta e se la porta per la prima volta in vacanza.

Vacanze in bicicletta in Emilia Romagna: dove andare e cosa fare

Pensare di fare le prime vacanze in bicicletta in Emilia Romagna è un buon modo per avvicinarsi al cicloturismo. La regione è terra di ciclisti, soprattutto la Romagna, ma non è l’agonismo qui quello che conta, bensì la cultura della bicicletta, che ha fatto che sì che nel tempo l’Emilia-Romagna, sulla costa come nelle città dell’interno, nelle aree agricole di pianura come in quelle collinari dell’Appennino, si dotasse di ciclabili e organizzasse ciclovie e percorsi ciclistici a misura di amante delle due ruote (se ne contano ben oltre 600).

In ogni caso, per le vacanze in bici in Emilia Romagna, ci sono due grandi possibilità: la prima, da veri cicloturisti, è quella di percorrere una delle tante ciclovie che innervano la regione; l’altra, per chi vuole aggiungere la bicicletta alle opzioni e alle possibilità di una vacanza e della scoperta del territorio, è quella di scegliere una o due località in cui fare base che siano comode e in qualche modo strategiche per i giri in bicicletta più belli.
Nell’un caso come nell’altro la buona notizia è che bike hotel e strutture bike friendly, compresi i campeggi, in Emilia Romagna abbondano. Il che non significa solo che ci puoi portare la bicicletta in relativa sicurezza ma che ci sono anche servizi aggiuntivi per i cicloturisti, dalla piccola officina per le riparazioni dell’ultimo momento a colazioni e cestini per il pranzo pensati apposta e talvolta fino al servizio di lavanderia rapida.

Dove andare per una vacanza in bicicletta in Emilia Romagna

Più che ai grandi itinerari cicloturistici, che richiedono un po’ di esperienza e abitudine alla vita in sella (e di cui parliamo a fine articolo), per cominciare a fare una vera vacanza in bicicletta può essere interessante fare base in una zona e poi esplorarla giorno per giorno, oppure sfruttare i mezzi di trasporto pubblici per spostamenti di breve o medio raggio. Partendo da nord non si può non citare la Riserva Naturale del Delta del Po (dove noi siamo andati a fotografare i fenicotteri rosa) e tutta la zona fino a Lidi di Comacchio, che è innervata da bellissime ciclabili nella natura per un anello di circa 60 km. Da qui si possono fare gite al mare come a Ferrara, la “città delle biciclette” italiana per antonomasia, magari percorrendo ciclabili come la ciclovia Burana, che costeggia le vie d’acqua della zona.percorsi in bicicletta tra Imola e Faenza
Chi ama le ciclabili ha pane per i suoi denti. Ovviamente La Destra Po, 125 km sugli argini, è la pista ciclabile più lunga d’Italia, e segue l’argine del fiume dalla frazione Stellata di Bondeno fino a Gorino Ferrarese snodandosi fra viali di pioppi. Forse meno turistica ma non meno bella o piacevole c’è anche la Ciclovia del Trebbia, da Piacenza a Rivergaro nel cuore del Parco fluviale del Trebbia: 25 km adatti davvero a tutti, compresi i bambini, con segnaletica puntuale e pannelli informativi.
Chi ama la pianura e le atmosfere sospese tra la Via Emilia e il West non potrà non amare la ciclabile dell’Anello Verdiano, in bici da Polesine Parmense a Soragna, un bel tour fra campagna, cultura e cibo.
Lungo la costa e la riviera romagnola non mancano le vie di fuga verso l’interno da fare in bicicletta, come il percorso misto della Val Conca, da Misano Adriatico / Cattolica fino a Morciano di Romagna su un percorso facile e rilassante.
Noi amiamo molto anche l’Appennino Romagnolo, dove abbiamo scoperto due itinerari meravigliosi come questi e dove, tra Imola e Faenza, ci sono tanti altri percorsi in bicicletta per ogni esigenza.
E poi non bisogna dimenticare il mare, e oltre alle numerose ciclabili delle cittadine turistiche ce n’è una davvero imperdibile, la Panoramica del Parco Naturale di San Bartolo: 25 km quasi sempre in quota, con vista sul mare e sulle falesie che vi si tuffano, sempre nella natura e di tanto in tanto qualche piccolo borgo dove il tempo si è fermato.

Città d’arte ciclabili

Se volete che la bicicletta sia anche il mezzo privilegiato per visitare i centri storici e urbani, l’Emilia Romagna ha ben 7 Comuni dichiarati “Città Ciclabili” da FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta che premia i centri urbani a misura di bicicletta: zone ZTL, zone 30 (nel senso che il limite di velocità per tutti è di 30 km/h, quindi a misura di ciclista), piste ciclabili esclusive e separate dal traffico veicolare e in generale un diffuso uso delle 2 ruote a pedali hanno premiato Ferrara, Parma, Rimini, Riccione, Cesena e il comune di Sissa Trecasali. E anche Bologna ovviamente, con la sua eccezionale Velostazione Dynamo, un bike hub che è parcheggio intermodale, ciclofficina, deposito, noleggio e vendita di biciclette.

Pedalare nella natura: le Ciclovie nei Parchi

Se desiderate pedalare nella natura, su strade bianche o secondare, c’è una proposta specifica da parte di EmiliaRomagnaTurismo: 10 Ciclovie nei Parchi, veri e propri percorsi ciclabili segnati e organizzati, all’interno di 9 Parchi Regionali e una Riserva Naturale. tour della durata di 1 giorno o massimo 2, tendenzialmente accessibili a tutti (ma sul sito ci sono le informazioni dettagliate per lunghezza e dislivello nonché le tracce GPS) e facilmente raggiungibili dalla stazione ferroviaria più vicina, con apposita segnaletica. Le 10 Ciclovie dei Parchi sono:

● Ciclovia dello Stirone (Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano)
● Ciclovia del Taro (Parco fluviale regionale del Taro)
● Ciclovia Boschi di Carrega (Parco regionale dei Boschi di Carrega)
● Ciclovia del Parco dei Sassi (Parco regionale dei Sassi di Roccamalatina)
● Ciclovia dei Gessi di Gaibola (Parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa)
● Ciclovia della Memoria (Parco storico regionale di Monte Sole)
● Ciclovia di Monteveglio (Parco regionale Abbazia di Monteveglio)
● Ciclovia dei Gessi (Parco regionale Vena del Gesso romagnola)
● Ciclovia del Trebbia (Parco regionale fluviale del Trebbia)
● Ciclovia del Secchia (Riserva naturale orientata Cassa di espansione del fiume Secchia)

I Bike Park dell’Emilia Romagna

Dici bike park e pensi alle Alpi, ma anche in Appennino ci sono bei dislivelli e bei pendii per divertirsi. Non sai cosa sono i bike park? Be’, immagina quello che fai in inverno in montagna, che sali con gli impianti e scendi dalle piste con gli sci o lo snowboard, oppure sali con la forza delle tue gambe, con lo scialpinismo o le ciaspole, e trasferiscilo in estate con le biciclette: gli impianti trasportano le bici in quota e poi scendi da percorsi colorati come le piste (nero = difficile; rosso = intermedio; azzurro = facile) oppure sali con le tue gambe, anche con l’e-bike, e te ne vai a zonzo per la montagna in sella a una bicicletta. Sono 2 i Bike Park dell’Emilia Romagna: quello del Cimone in provincia di Modena e quello della Valmarecchia sulle colline dietro Rimini. Detto che ci vogliono bici adatte (ma si possono sempre noleggiare) può valer la pena dedicarci una giornata di puro divertimento e adrenalina (anche con i figli già grandicelli). Nella stessa valle del fiume Marecchia c’è anche una bella ciclabile che parte da Rimini e arriva a Novafeltria perfetta per un giorno diverso nel mezzo di una vacanza in Riviera.

Le ciclovie e i percorsi cicloturistici in Emilia Romagna

Infine le ciclovie e i percorsi cicloturistici in Emilia Romagna, che consentirebbero di arrivare ai confini della regione da quelle adiacenti direttamente in sella, oppure dopo un comodo trasferimento in treno da qualunque regione d’Italia, visto che Bologna è uno degli snodi ferroviari principali del nostro Paese.
La ciclovia che tutti sognano di fare è quella della Via Francigena che si può fare anche in bici, che in Emilia Romagna inizia a Piacenza e fino a Parma è tutto sostanzialmente pianeggiante (sono una sessantina di km). Poi però il percorso storico devia verso l’Appennino e il Passo della Cisa, e qui ci vuole gamba perché i dislivelli si alzano inevitabilmente. La Francigena è sostanzialmente parte di Eurovelo 5, uno dei tanti grandi itinerari cicloturistici europei.
L’altro grande itinerario che attraversa la regione è Eurovelo 8, che parte sempre da Piacenza, segue il Po sbordando talvolta in Lombardia, e poi piega verso Ferrara. Da qui si può proseguire un po’ fino a intercettare la ciclovia Adriatica, che segue tutta la costa (da Trieste a Leuca) e che in realtà è più una idea di percorso cicloturistico che una vera traccia precisa e/o segnata. In ogni caso partire da Comacchio, o dai Lidi Ferraresi, per fare tutta la costa della Riviera fino al confine con la Marche è una bella idea per la prima vacanza in bicicletta: i tratti cicliabili separati dal traffico non mancano, il percorso è pianeggiante che più pianeggiante non si può, i bike hotel abbondano, si possono fare tratti accessibili e abbinare bici e mare e non manca nemmeno il trasporto pubblico per ogni evenienza.
Infine l’ultima grande ciclovia che attraversa la regione è la Ciclopista del Sole, che è parte di Eurovelo 7, e che nella direttrice nord-sud entra in Emilia da Mantova e prosegue fino a Bologna: fino a qui si viaggia su strade secondarie o greenways, poi ci si immette nel traffico e soprattutto ci si inoltra nell’Appennino, e i dislivelli si fanno sentire.
Credits photo di chatst2 da Pixabay

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