Cos’è la malattia di Lyme provocata dalla zecca dei boschi e diffusa anche in Italia

La malattia di Lyme, o borreliosi, è una malattia di origine batterica provocata dalla puntura delle cosiddette zecche dei boschi: benché i casi siano rari, è diffusa anche in Italia

Cosa e la malattia di Lyme e perche si sta diffondendo anche in Europa

La malattia di Lyme, o borreliosi, è una malattia di origine batterica che può colpire gli uomini quanto gli animali in seguito alla puntura delle cosiddette zecche dei boschi che possono trasmettere il batterio spiraliforme chiamato Borrelia burgdorferi. La malattia di Lyme è diventata particolarmente nota dopo le confessioni della cantante Avril Lavigne nel 2015 e della modella americana Bella Hadid, sorella minore della famosissima Gigi, la cui madre Yolanda Foster, a sua volta colpita dal 2012, ne ha scritto nella propria autobiografia “Believe me”.
Una malattia serie, per cui la scienza sta lavorando a un vaccino.

La diffusione della malattia di Lyme

Secondo il New York Times la malattia di Lyme è “la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente negli Stati Uniti dopo l’AIDS” ma soprattutto si sta diffondendo sempre più anche in Europa e pure in Italia. Secondo uno studio condotto dall’University of Oslo, dal Norwegian institute of bioeconomy research e dal Norwegian veterinary institute e pubblicato su Nature le infezioni da malattia di Lyme starebbero diventando sempre più frequenti anche in Europa a causa dei mutamenti ambientali: il riscaldamento del clima e il consumo del suolo contribuirebbero alla diffusione delle zecche del genere Ixodes anche in Europa.zecche-zanzare-come.fareIn Italia peraltro la malattia di Lyme non è del tutto sconosciuta: individuata per la prima volta nel 1983 in Liguria, secondo il Ministero della Salute sarebbe diffusa principalmente nelle regioni settentrionali con circa un migliaio di casi riscontrati nei soli anni Novanta.

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I sintomi e i pericoli della malattia di Lyme

Nella stragrande maggioranza dei casi il primo sintomo della malattia di Lyme è un eritema cutaneo di piccole dimensioni che poi si allarga fino a raggiungere le dimensioni di una moneta e oltre. A volte all’eritema si aggiungono febbre, mal di testa, rigidità muscolare e articolare e in genere spossatezza, a cui seguono dolori e rigonfiamenti delle articolazioni che possono durare anche mesi.
Ma ancor più gravi dei sintomi sono i pericoli e le conseguenze anche mortali della malattia di Lyme: se non riconosciuta e curata per tempo la malattia di Lyme entra in un secondo stadio che prevede complicanze neurologiche, disturbi cardiaci, blocco atrioventricolare, artrite cronica che porta a difficoltà di movimento e, più raramente, meningite asettica, radicoloneuriti, infiammazione delle radici nervose cervicali, acufeni e paralisi di Bell. Il terzo stadio della malattia può colpire infine un numero ristretto di persone che possono accusare perdita di memoria, instabilità comportamentale e, per le donne in gravidanza, il rischio di aborto spontaneo.

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Come si cura la malattia di Lyme

Un team di ricerca del MIT Massachusetts institute of technology di Boston è al lavoro nel tentativo di spezzare il ciclo della trasmissione della malattia attraverso la modificazione genetica di alcuni topi che diventerebbero immuni al patogeno della malattia di Lyme, ma al momento è solo una speranza. Così come non è ancora disponibile il vaccino sperimentale messo a punto dall’Istituto di medicina della Yale University negli Stati Uniti. Tuttavia, se la malattia viene riconosciuta per tempo, si può intervenire efficacemente con una terapia antibiotica mirata che in alcuni mesi tende a far scomparire i sintomi e i dolori.
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Come prevenire le punture di zecche

Ancor più delle terapie è importante la prevenzione: la malattia di Lyme colpisce infatti soprattutto nelle zone boscose infestate dalle zecche. Per evitare di essere punti dalle zecche è bene rimanere lungo il solco dei sentieri, indossare indumenti lunghi e vestirsi in modo tale da non lasciare lembi di pelle scoperti, applicare insettifughi specifici e soprattutto verificare, al termine di ogni escursione, di non avere zecche incistate, in particolare quelle immature di dimensioni minuscole.
Photo Di WWalas – Opera propria, GFDL, Wikimedia

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