Stress e sport: come trasformare la paura di vincere in concentrazione

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Succede a tutti, anche ai più forti. L’ansia da prestazione sportiva — quella tensione che ti irrigidisce prima del tiro decisivo o dell’ultima volata — è una delle emozioni più comuni e difficili da gestire.

Quando la testa gioca contro di noi

Si chiama paura di vincere, e non è una debolezza: è la naturale reazione del cervello sotto pressione. In quei momenti, la mente si concentra troppo sul risultato, il corpo si irrigidisce e i gesti che normalmente vengono naturali diventano incerti.

Cos’è davvero la paura di vincere

La paura di vincere nasce dal timore di fallire o di non essere all’altezza. Lo spiega anche una ricerca scientifica.
Quando ci sentiamo osservati o sotto pressione, il cervello rilascia ormoni dello stress che alterano il ritmo cardiaco e i tempi di reazione.jannik-sinner-guadagni-tennisNon è solo una questione mentale, ma fisica: le emozioni influenzano direttamente i movimenti. Per questo si parla di “choking”, cioè di soffocamento emotivo, quando l’atleta non riesce a dare il meglio proprio nel momento più importante.


Come riconoscerla

Ci sono segnali che la precedono e che si possono imparare a riconoscere:

  • mani sudate, battito accelerato, tremore alle gambe;

  • difficoltà di concentrazione;

  • pensieri intrusivi (“non ce la faccio”, “sto per sbagliare”);

  • blocco del gesto tecnico o perdita di coordinazione.

Capire che sta succedendo è già un primo passo per disinnescare il meccanismo.

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Come superare la paura di vincere

Non esiste un trucco immediato, ma ci sono strategie efficaci per gestire la pressione e trasformarla in energia positiva.

1. Respira prima di agire

Quando il battito accelera, respira lentamente e profondamente: è il modo più rapido per dire al cervello che non c’è pericolo. Due o tre respiri consapevoli bastano per abbassare l’attivazione e riportare controllo.

2. Stai nel presente

L’errore più comune è pensare troppo al risultato o a cosa diranno gli altri. Focalizzati invece sul gesto: la respirazione, la posizione del corpo, la sensazione del movimento. Il resto verrà da sé.

3. Visualizza il successo

Gli atleti professionisti lo fanno sempre: immaginare se stessi nell’azione perfetta aiuta a preparare mente e corpo. Visualizza il movimento, l’equilibrio, la sensazione del colpo riuscito.

4. Accetta la tensione

Un po’ di stress non è un nemico: è il carburante della performance. Impara a riconoscerlo, non a eliminarlo. La differenza tra chi cede e chi vince è nel modo di gestirlo.

5. Allena la calma fuori dal campo

Yoga, mindfulness, respirazione o anche solo camminate nella natura aiutano ad allenare la mente alla presenza e al controllo. Chi sa calmarsi fuori, sa farlo anche dentro la gara.


Quando la mente diventa un alleato

La paura di vincere non si elimina, ma si può trasformare. Imparare a conoscere il proprio corpo, respirare, gestire il ritmo e ridurre il dialogo interno negativo permette di restare lucidi.
In fondo, vincere non è solo fare gol o tagliare un traguardo: è imparare a restare se stessi quando tutto intorno chiede il massimo.

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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!

Alcune pratiche contro lo stress

Il consiglio dei ricercatori è che quando ci sentiamo in ansia durante una gara o una partita, la cosa migliore è fermarsi, calmarsi e “lasciare che l’azione si prenda cura di se stessa”. Cosa significa? È un suggerimento generico, ma noi sappiamo che esistono diversi metodi per affrontare l’ansia da prestazione sportiva, che non nasce in campo ma arriva da lontano.

Esistono pratiche yoga e meditazione apposite per liberare la mente dai pensieri e dallo stress. Anche la mindfulness fornisce strumenti utili per creare il ‘vuoto mentale’ utile alle prestazioni sportive (ne parliamo qui). Così come il Tai Chi.
Ma in generale lo sviluppo della resilienza, le vie del rilassamento e della motivazione sportiva sono, se non infinite, molto ampie. E in generale, una delle cose migliori per battere l’ansia è una semplice camminata nella natura (lo spieghiamo qui).
(foto pixabay/flooy)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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