Camminare al freddo senza ammalarsi? Ecco come fare

Dall'abbigliamento al ritmo da tenere, compresi i pericoli delle strade ghiacciate e cosa mangiare per camminare al freddo senza ammalarsi

camminare al freddo senza ammalarsi

Camminare al freddo in inverno, intesa come attività di fitness cardio all’aperto, è quasi meglio che farlo in estate con il gran caldo. E con qualche piccolo accorgimento non si corre nemmeno il rischio di ammalarsi.
Già, perché contrariamente a quello che molti pensano, il freddo non fa ammalare (perché l’aria fredda tiene lontane le infezioni, che invece proliferano negli ambienti chiuso e caldi, come spieghiamo qui) a condizione di vestirsi nel modo giusto per fare una attività cardio come il walking nella quale inevitabilmente si suda un po’.

Camminare al freddo in inverno fa bene

Camminare al freddo in inverno fa bene, e sarebbe davvero il caso di vincere la pigrizia e la paura del freddo e uscire un po’ di casa anche solo per una mezz’ora, a camminare a passo spedito respirando l’aria tersa delle giornate invernali. Certo il meteo e le poche ore di luce possono non essere nostri alleati, ma i benefici sono indubbi. Il freddo come prima cosa fa bruciare più calorie, perché il corpo reagisce per mantenere la temperatura costante e quindi attiva la sua “fornace” interna: se quindi l’obiettivo è quello di mantenere attivo il metabolismo e sotto controllo il peso, non c’è niente di meglio che uscire a camminare al freddo in inverno per moltiplicare l’effetto brucia calorie.camminare-freddo
Il motivo, e anche la conseguenza, di questo fatto è che anche il cuore è indotto a pompare più sangue, per lo stesso motivo di termoregolazione detto prima, e quindi anche dal punto di vista dell’esercizio cardiovascolare e dei benefici per la circolazione, l’ossigenazione dei tessuti e la salute di cuore, polmoni e vene il freddo è un vero plus.
Camminare al freddo ha anche positive ricadute sull’umore e gli aspetti psicologici della nostra vita. È indubbio infatti che le poche ore di luce naturale a disposizione nelle giornate invernali limitano il nostro organismo nella produzione di endorfine, gli “ormoni della felicità” che regolano i nostri stati d’animo: stare all’aperto, fare un’attività anche solo moderatamente intensa come una bella camminata, godere della luce naturale anche quando velata dai cieli invernali è il modo migliore, più veloce ed economico per scatenare la produzione di serotonina, dopamina e ossitocina, i neurotrasmettitori che mettono di buon umore, scaricano lo stress e facilitano il relax.

Come camminare al freddo senza ammalarsi

Ma tutti questi benefici possono essere vanificati se per uscire a fare un po’ di walking si rischia di ammalarsi. Il rischio però non viene da germi e batteri, che non si trovano nell’aria fredda all’aperto, ma da dalla poca attenzione a come ci si veste e come ci si organizza per l’allenamento. Già, perché anche la camminata sportiva in inverno è un vero e proprio allenamento e come tale va preso, a cominciare dall’abbigliamento. Coprire le estremità, non coprirsi troppo per il resto del corpo, usare scarpe appropriate, procedere a buon ritmo e mangiare e bere adeguatamente al rientro sono le piccole semplici regole per andare a camminare al freddo senza ammalarsi.

Come vestirsi per camminare al freddo in inverno

Vestirsi per camminare al freddo in inverno significa seguire la semplice e famosa regola della cipolla. Solo che la cipolla ha molti strati mentre per una bella sessione invernale di walking ne bastano anche 2 (o in casi particolari 3). La regola è semplice: considerare che fuori ci siano 10°C in più e vestirsi di conseguenza. Tanto dopo un paio di centinaia di metri il corpo comincia a produrre calore e dopo un altro paio di centinaia di metri si comincia anche a sudare. Quindi niente piumini, niente giubbotti imbottiti, niente tripli o quadrupli strati che fanno sembrare l’omino Michelin e rallentano il ritmo, niente sciarpe e niente intimo di cotone o giacce non traspiranti. La cosa ideale, come sanno anche i runner, è mettere una prima maglia termica a contatto con il corpo, che può essere di lana merino o tessuto tecnico sintetico, e un secondo strato che può essere una giacca o maglia antivento ben traspirante. Se proprio ci si appassiona e si vuole uscire a camminare in inverno anche con pioggia e neve allora si può aggiungere una giacca guscio impermeabile e traspirante di quelle con membrane come Gore-Tex o OutDry o simili, possibilmente sempre leggera e con un taglio che consente i movimenti della camminata sportiva.
Poi ci sono le gambe e qui il discorso si complica. In teoria le gambe non dovrebbero o potrebbero non sentire il freddo, perché non stanno ferme, perché i muscoli lavorano e perché c’è la pompa venosa che fa scorrere il sangue. E infatti molti runner escono con i pantaloncini corti anche in inverno. Però se si teme il freddo alle articolazioni, in particolare alle ginocchia, allora ci sono ottimi collant o tight invernali (anche da uomo) perfetti per il walking. Piccolo consiglio? È inutile indossare un capo tecnico sintetico se poi a contatto con la pelle tieni l’intimo di cotone, per cui potrebbe essere una buona idea uscire senza intimo (molti capi tecnici sono pensati proprio per questo) oppure munirti di slip e reggiseno sportivi.

Per camminare al freddo in inverno senza ammalarsi bisogna coprire bene le estremità

Ancora più importante, per camminare al freddo in inverno senza ammalarsi, è coprire bene le estremità, cioè mani, testa e piedi. Perché è dalle estremità che fugge maggiormente il calore e perché nelle estremità c’è minor quantità di vene e il rischio di geloni è più alto, come sa chi va a sciare. Per i piedi vediamo dopo nel paragrafo sulle scarpe, per le mani il discorso è abbastanza facile (servono dei guanti, anche di lana, e magari tenerle attivo aprendo e chiudendo le dita) mentre per la testa il discorso è più complicato. Uno penserebbe a un cappellino di lana, che non è sbagliato se non che forse tiene fin troppo caldo e fa sudare anche troppo. Perché comunque, volenti o nolenti, si suda e allora è necessario far evaporare il sudore senza congelare la testa. Una buona soluzione sono i buff, che sono dei cilindri di tessuto tecnico che si mettono in testa anche ripiegati e trattengono il calore ma non il sudore. Forse non sono elegantissimi ma senza dubbio pratici e funzionali.

Scarpe e calze per camminare al freddo

Parlando di scarpe e calze per camminare al freddo ci sono due discorsi da fare. Uno è tenere i piedi al caldo e all’asciutto, l’altro non scivolare. Per tenere i piedi caldi e asciutti non servono i calzettoni di lana ma calze da walking, o da trekking ma non troppo spesse, che traspirano bene e non rimangono inzuppate. Questo basta e avanza per avere i piedi caldi e asciutti (e lo sanno anche i runner che vanno a correre in inverno anche sotto la pioggia o la neve). Poi ci sono le scarpe e bisogna subito dire che molto probabilmente quelle estive non vanno bene. Vuoi per la tomaia in mesh molto porosa che in estate aiuta a tenere il piede fresco ma in inverno non lo aiuta a rimanere caldo, vuoi perché la gomma della suola a contatto con il terreno freddo potrebbe non avere la giusta tenuta. Alla fine la gomma della suola delle scarpe è come quella degli pneumatici, che a seconda della mescola usata tiene meglio o peggio su strade bagnate, ghiacciate o fredde. Una buona soluzione possono essere le scarpe da trail running, che hanno suole tassellate con mescole pensate anche per la neve o la pioggia, o scarpe da walking, o da running, con membrane come Gore-tex o simili: significa che sono pensate per l’inverno e ragionevolmente anche le suole avranno mescole per i mesi più rigidi.

Come camminare in inverno al freddo senza ammalarsi

Last but not least ci sono ancora un paio di cose a cui prestare attenzione per praticare la camminata sportiva in inverno senza ammalarsi. La prima è di tenere un ritmo moderatamente intenso ma il più possibile regolare per evitare di fermarsi durante il percorso: l’ideale sarebbe fare un po’ di riscaldamento prima di uscire, ma può andar bene anche partire senza forzare, poi aumentare un po’ il ritmo e tenerlo costante fino al rientro a casa. Ecco, il rientro a casa: se camminare al freddo brucia più calorie e impegna di più l’organismo, allora al rientro ci vuole qualcosa che non solo riscaldi (come un tè o una tisana calda, o magari una bella zuppa per cena) ma anche ricostituisca i muscoli con il giusto apporto di proteine, carboidrati e grassi.
Foto di Henning Sørby da Pixabay

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