La nonna di 83 anni che voleva scalare l’Aconcagua

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Elisa Sampietro de Forti, 83 anni, italiana emigrata in Argentina durante la Seconda Guerra Mondiale, era pronta, si era preparata per otto mesi per arrivare in cima alla vetta più alta di tutto il continente americano:  l’Aconcagua, 6962 metri sul livello del mare. Gli organizzatori della sfida ‘Summit Aconcagua’, un’iniziativa che coinvolge sportivi, appassionati, atleti professionisti e dilettanti con l’intento di arrivare sulla cima di questa maestosa montagna delle Ande argentine e piantare la bandiera delle Olimpiadi Giovanili 2018 a Buenos Aires, hanno deciso che Elisa non aveva le condizioni fisiche adatte per affrontare la scalata.
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Triste e delusa

Elisa ha svolto otto mesi di intenso lavoro e preparazione e lo scorso 19 febbraio era pronta per la spedizione insieme a suo nipote Lihuel. Da Horcones sono giunti a Confluencia dove è stato approntato il 1° campo base, ma qui sono stati fermati dalla decisione, pare comunque concordata con la stessa Elisa, per un evidente stato di stanchezza generale.
Su Facebook è apparso un post nel quale si legge che “..tanto Elisa quanto suo nipote Lihuel sono in prefetto stato di salute e sebbene siano tristi e delusi di non poter continuare questa avventura, sono felici per l’esperienza vissuta fino a qui e ‘mandano’ tutta la forza e l’energia a coloro che continuano in questa sida. La famiglia e gli amici sono orgogliosi di loro”.
Gli altri componenti della spedizione all’Aconcagua la vedevano come una nonna e una mamma, oltre che come un’amica e una compagna di viaggio e nel momento nel quale è stato comunicato lo stop a Elisa e a Lihuel, molti di loro si sono commossi.
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abuela_runningUna super atleta

Elisa è nata a Como, ma ha lasciato l’Italia scappando dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale arrivando in Argentina all’età di quattordici anni. Ha cinque figli, otto nipoti e tre bisnipoti. La sua vita è sempre stata legata allo sport: dalla pallavolo al tennis e al nuoto. Poi è arrivata la passione per la corsa, ma quando aveva compiuto 70 anni e la sua storia da runner è davvero da record. Ha completato per quattro volte (2013, 2015, 2016 e 2017) la ‘Cruce Columbia de los Andes’, una corsa di 100 chilometri che si completa in tre giorni con salite, discese e tappe che vanno dai 25 ai 40 chilometri l’una.

E’ diventata un riferimento per gli appassionati di corsa, soprattutto perché ha ottenuto questi risultati avendo iniziato a correre a 70 anni e anche adesso che ne ha 83 continua ad allenarsi sei giorni alla settimana e si ‘tiene’ la domenica per giocare a tennis. Ha dichiarato di aver scelto di correre dopo la morte del marito, “correre mi da sicurezza e mi ha permesso di ricominciare ad uscire di casa. Sono sempre stata timida e con la morte di mio marito non uscivo più di casa. Grazie alla corsa ho capito che si può vivere in un altro modo”.
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[photo credits: summitaconcagua2018, cristinaperez.cienradios.com]

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