Camminare in autunno fa bene: 7 consigli per piccoli trekking

  • Il clima ideale per camminare
  • Sentieri meno affollati
  • Foliage e castagne, il meglio del bosco
  • I benefici per il cuore
  • La mente si libera dallo stress
  • L’antidoto alla sedentarietà
  • Il bello della pioggia
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Camminare in autunno è una delle cose più belle e sane che possiamo fare, perché i benefici sono talmente tanti da portarceli dietro anche nell’inverno.
Fare un’uscita in montagna e un trekking in autunno fa bene al corpo e alla mente: i motivi per fare un’escursione fra settembre e dicembre sono diversi e vanno dal foliage alle castagne da raccogliere, dai benefici cardiovascolari alla possibilità di vedere luoghi senza le folle estive o invernali. Un modo per stare a contatto con la natura e sentire tutti i vantaggi su corpo e mente.

Camminare in autunno fa bene: 7 consigli per piccoli trekking

Da fine settembre a metà dicembre il nostro paese diventa meno affollato, più colorato, con un clima perfetto per camminare, fare escursioni a piedi o in bici brevi o lunghe, mettersi anche in viaggio sui più bei cammini da fare in autunno in Italia.
Ecco una serie di motivi per cui caminare in autunno è un’attività che dovrebbe diventare ‘obbligatoria’ per tutti.

1. Il clima ideale per camminare

Dopo l’afa estiva e prima del gelo invernale, in autunno c’è la temperatura ideale per caminare.
E per fare passeggiate e trekking in tutta Italia: se nella prima parte (fino a fine ottobre) si possono fare escursioni anche in quota (fino a 1800 metri), nella seconda (novembre-dicembre) è meglio focalizzarsi su sentieri di pianura e costa. Ma si può davvero camminare a qualsiasi ora del giorno senza problemi, senza la necessità di sveglie alle 5 del mattino.
In più l’aria frizzantina che si incontra in certe zone (dal Trentino al’Abruzzo e in tutti i cammini in montagna) è un toccasana per la salute.

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2. Meno gente sui sentieri e ospitalità migliore

Lo sappiamo bene: dopo la metà di settembre le mete turistiche si svuotano e abbiamo la possibilità di muoverci senza folla attorno. Se ad esempio il Camino degli Dei può essere un po’ tropo congestionato in estate, andarci in ottobre è tutta un’altra cosa.
L’assenza di folla rende anche l’ospitalità migliore in generale e più attenta alle esigenze dei camminatori: negozi che aprono preso, bar che preparano pranzi al sacco, ostelli e hotel che ampliano i servizi per chi fa trekking.
Per non parlare di santuari senza coda, info point liberi, aree sosta facilmente accessibili.

3. Bosco, foliage, castagne: la natura dà il suo meglio

Il fascino dei colori dell’autunno non ha pari. Se devi scegliere dove andare a fare trekking in autunno, punta sul bosco. Il foliage, al di là della parola di moda, è uno spettacolo conciliante che fa bene agli occhi e al cuore, e in Italia ci sono tanti posti dove andare ad ammirarlo: ecco le migliori mete per andare a vedere il foliage.
Ma anche le castagne sono uno dei motivi per andare a camminare in autunno, nella classica gita del weekend: anche qui, abbiamo i posti migliori dove andare a raccogliere le castagne d’Europa.camminare-in-autunno-foliage

4. Camminare in autunno fa bene al cuore

Il clima e la natura autunnale ci permettono di camminare senza eccessivi sforzi cardiaci per far fronte al caldo o al freddo. Questo significa tenere un ritmo regolare del passo e poter decidere se e quando aumentarlo o diminuirlo. Significa anche far lavorare il cuore in modo armonico, ottenendo tutti i benefici di uno sforzo aerobico prolungato.

5. Camminare in autunno fa bene alla mente

Camminare è un atto che mette in moto non solo il corpo ma anche i neuroni. Farlo in autunno, quando siamo immersi nella routine quotidiana e sommersi da ansie e questioni pratiche, ci aiuta a rilassarci, a liberarci dello stress (ad esempio con la Mindful Walking) e a focalizzarci sulle questioni da risolvere con la lucidità che arriva dal contatto con la natura. Perché? Per la combinazione di clima e elementi naturali, che stimolano la produzione di endorfine, che aiutano l’umore. Lo spiega anche la scienza: camminare fa bene alla mente.
Del resto la storia ci insegna che le migliori idee, dalla antica Grecia in poi, arrivano camminando.

6. Camminare contro la sedentarietà

La sedentarietà è il vero male della nostra epoca. E camminare è la sua cura, come dimostrano molte ricerche scientifiche sull’argomento. C’è anche il suggerimento ufficiale dell’Oms, con la soglia dei 10 mila passi al giorno da fare per la nostra salute.
In autunno, se anche il cielo non è azzurrissimo e sei apparentemente felice sdraiato sul divano, prova a fare lo sforzo di alzarti e andare a camminare appena fuori casa. Non è così ostico come potrebbe sembrare e appena chiusa la porta di casa alle spalle te ne accorgerai. Tutti i benefici di cui abbiamo parlato sopra ‘cospirano’ per farci stare meglio. Andare a piedi nella natura in autunno è energia pura.camminare-in-autunno-mente

7. Camminare con la pioggia è meglio

La pioggia è il plus delle camminate in autunno (non in quelle di montagna, naturalmente). Camminare in un bosco sotto una pioggerellina leggera (e magari un po’ di nebbia) è un’esperienza che amplifica il piacere del trekking. Il bosco si accende di verde, gli odori si fanno più decisi e inconfondibili, la sensazione di avventura diventa più forte.
Non è un caso che quando succede torniamo a casa più contenti e quella passeggiata ci rimane nei nostri ricordi più di altre.
Certo, meglio evitare di camminare sotto un diluvio, ma un po’ di pioggia sul sentiero ci fa solo bene.
Basta avere il giusto abbigliamento per il trekking in autunno.
Foto di Alexey Avilov  e Karolina da Pexels

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