Vado in Vespa in Nepal per staccare dal lavoro, la storia di Gianluca Pellegrinelli può insegnarci qualcosa

Il manager italiano che ha deciso di riprendersi in mano la vita con un viaggio in solitaria in Asia: ora lo racconta in un libro

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Un viaggio in Vespa fino in Nepal per staccare dal lavoro: i 12 mila km da Conegliano all’estremo Oriente di un manager 55enne, spinto dal bisogno di una pausa. È la storia di Gianluca Pellegrinelli che tra maggio e luglio 2022 – a bordo della sua Vespa dell’81 – ha percorso 12mila km in solitaria tra Italia e Nepal, vivendo vere e proprie avventure on the road.
Le ha raccolte in un libro, un diario di viaggio ricco di aneddoti. Un fenomeno, quello della pausa dal lavoro stressante, che che sta diventando sempre più diffusa.

Viaggio in Vespa fino in Nepal per staccare dal lavoro, la storia di Gianluca Pellegrinelli

“Che bello sarebbe fare il giro del mondo in moto”. Tanti lo hanno pensato, ma Gianluca Pellegrinelli ci ha provato sul serio. La sua è la storia di un uomo – un manager e imprenditore devoto al lavoro – che, superato il “mezzo del cammin di sua vita”, decide di rallentare e cambiare strada.
“Nepal in Vespa” è il racconto di b che cresce e diventa un percorso accidentato e denso di colpi di scena, e infine un ricordo – inestimabile – da condividere con il pubblico.

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Ha viaggiato su una Vespa – modello P200E del 1981 – che è la vera coprotagonista del suo percorso fino in Nepal. Rossa fiammante, con i bagagli coperti dalla bandiera italiana, è immediatamente riconoscibile da chi segue il suo percorso in diretta – aggiornato quando possibile sui social e sul blog – o la incontra per strada.

 

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Il viaggio da Conegliano al Nepal in Vespa

Il primo a raccontare un viaggio del genere fu Giorgio Bettinelli, con il suo In Vespa. Da Roma a Saigon, del 1997: il libro ebbe un gran successo e da lì ne scrisse altri sui sui viaggi con la Vespa. Tanti altri hanno raccontato viaggi su due ruote, anni sabbatici, esplorazioni strambe, giri del mondo a piedi. Il bisogno di staccare, prendersi una pausa, pensare a se stessi, tornare alle origini, vivere avventure è sempre più sentito, acuito dagli anni difficili della pandemia che ci ha aiutato a rimettere le cose in prospettiva.

Pellegrinelli ne è l’ultimo esempio: è partito in sella alla sua Vespa il 7 maggio 2022 da Conegliano, nel trevigiano, ed è tornato due mesi dopo, con ancora negli occhi le immagini dei paesi attraversati: Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Macedonia del Nord, Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India e Nepal. Tutto in solitaria, perché, spiega, “è l’unico modo per sperimentare l’incontro con gli altri, immergersi nel flusso dell’esperienza in modo indipendente e al proprio ritmo”.

Due mesi trascorsi on the road, alle prese con dogane, amici incontrati lungo la strada, alloggi di fortuna, imprevisti – come il Pakistan attraversato con la scorta, in più di sessanta tappe estenuanti – e scoperte. Scritto immediatamente dopo il viaggio, a mente fresca, “Nepal in Vespa” è un caleidoscopio di colori, persone ospitali e generose, cibo e panorami indimenticabili. Può essere prenotato in libreria, o acquistato online.

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Perché staccare dal lavoro fa bene

Il libro porta avanti un messaggio a cui Gianluca Pellegrinelli è molto legato. “Il lavoro assorbiva tutte le mie energie e le mie giornate, soffocava la mia libertà e mi rendeva infelice. A 55 anni ho deciso di prendere in mano la mia vita. Ed è questo l’invito che rivolgo a tutti: non è mai troppo tardi per vivere pienamente il proprio tempo. Non importa come, imparando una lingua straniera, dedicandosi a una passione, l’importante è sapere che siamo gli artefici della nostra felicità”.

Per dodicimila km Pellegrinelli ha attraversato deserti e città, vivendo in modo essenziale, con poco bagaglio e un programma definito a grandi linee, aggiornato di giorno in giorno. Superando i propri limiti e affermando che non è vero che il tempo è denaro, come insegna la religione della produttività ad ogni costo: è qualcosa di molto meglio.

Pellegrinelli ci ha preso gusto e sta progettando un’altra avventura: da fine ottobre 2022 a fine febbraio 2023 viaggerà dall’Italia al Ghana per raggiungere la missione di volontariato In My Father House. Con la sua fedele due ruote.

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