Happy hour sulla neve: i migliori après-ski d’Italia

Il più tradizionale: Le Samovar, Cervinia
Molto vicino al Piazzale delle Funivie. Qui tè, punch e cioccolata con i pasticcini freschi sono preferiti ai soliti ettolitri di negroni sbagliato e di spritz. Qui se chiedi un americano ti portano il caffè e non l'aperitivo. Del resto, il samovar è quella sorta di grossa teiera di metallo dove le antiche popolazioni dell'Oriente scaldavano l’acqua per il tè. La sala è un must per chi passa di qui, ma è troppo elegante per accogliere scarponi e tute umide. Qui l’après-ski viene servito solo dopo la doccia e dopo essersi cambiati d’abito. www.samovarcervinia.com
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Cosa fare quando si finisce di sciare? Ma l’après-ski, ovviamente, perché la giornata di un vero sciatore non finisce quando chiudono gli impianti. Direttamente sulle piste, con i piedi nella neve alla stazione a monte degli impianti e perfino nella piazza del paese: l’après-ski ha un sapore unico che nessun happy hour metropolitano può surrogare.

Non si è mai troppo stanchi né troppo infreddoliti per non avere voglia di bere qualcosa con gli amici e continuare le chiacchiere cominciate in seggiovia durante la giornata: nella sua versione più classica a base di stufe di ceramica, stube in legno antico e bombardini o in quella più moderna con cocktail ricercati, musica alta e sexy cubiste, l’après-ski è una tradizione imperdibile che prolunga il divertimento nelle località sciistiche.

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