Cosa fare in Val di Fassa in estate durante il ritiro della Fiorentina sulle Dolomiti

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Cosa puoi fare in Val di Fassa in estate se segui il ritiro della tua squadra di calcio preferita? Nell’estate 2019 è la Fiorentina di Vincenzo Montella a fare il ritiro precampionato in Val di Fassa per preparare la Serie A, dal 6 al 21 luglio. E se stai pensando di farci un salto per vedere gli allenamenti, sappi che è decisamente una buona idea. La Val di Fassa è una delle più belle valli del Trentino e vale la pena fermarsi qualche giorno (l’ideale è una settimana) per esplorare l zona, fare passeggiate, trekking lunghi, escursioni e itinerari in mountain bike in mezzo alla natura. Ecco i nostri consigli per esplorare questa zona che è un toccasana per la salute, il corpo e l’umore.

Cosa fare in Val di Fassa se segui il ritiro della tua squadra

Non nascondiamocelo. Molti outdoor addicted sono anche appassionati di calcio. Diciamo quindi che ci sono numerosi motivi per cui i tifosi della Fiorentina possano decidere di andare in vacanza in Trentino settimana prossima, accompagnando i viola del nuovo presidente Rocco Commisso che torneranno a Moena per il ritiro estivo.

Come possono fare i tifosi dell’Inter, andando a Lugano a seguire i propri beniamini e aggiungendoci escursioni sorprendenti che puoi fare nel Canton Ticino, come abbiamo raccontato qui.

Tutti i tradizionali clichè del ritiro prestagionale vengono rispettati: l’alta montagna (ma non troppo: Moena è a 1184 metri di quota), le temperature piacevoli in questa estate afosissima, l’aria inevitabilmente pulita e ossigenata dagli ettari di foreste che la circondano e un ambiente ospitale sono caratteristiche che verranno gradite sia dalla squadra che dai tifosi-turisti.

Dopo aver vissuto una stagione sfortunata con una serie di alti e bassi che l’hanno costretta a salvarsi all’ultima giornata, i viola quest’anno avranno una ragione in più per venire a Moena per l’ottava estate consecutiva: la scaramanzia. Il mister Vincenzo Montella, tornato a stagione in corso alla guida della panchina toscana dopo l’esonero di Stefano Pioli, fu l’allenatore che per primo sperimentò il piacere di lavorare in Val di Fassa durante il ritiro estivo della Fiorentina nell’estate 2012 e da quel connubio ebbero origine una serie di stagioni fantastiche con il raggiungimento del quarto posto in classifica per tra anni consecutivi.

Ecco quindi quali sono i nove motivi – uno legato al calcio e nove squisitamente outdoor – per cui i tifosi viola, e non solo, farebbero bene andare in Trentino dal 6 al 21 luglio prossimi.

1. Stare vicini alla Fiorentina

La prima sera Moena darà il benvenuto alla squadra (che, come sempre sarà ospitata dal Dolce Casa Family Hotel) nella piazza principale del paese. Durante la serata, verranno presentati al pubblico anche i nuovi arrivi nella rosa già confermati in questo inizio di mercato.

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Per tutta la durata del ritiro, inoltre, i tifosi avranno la possibilità di incontrare i giocatori per le vie di Moena chiedendo loro autografi e selfie, di assistere alle prime amichevoli prestagionali e potranno vivere tutti i giorni la squadra, assistendo agli allenamenti e vivendo all’interno del Viola Village realizzato accanto al Campo Sportivo Carlo Benatti, all’inizio del paese, proprio dove d’inverno c’è la linea di partenza della Marcialonga: qui ci sarà una sorta di mercatino con bancarelle del merchandising gigliato e degli sponsor, gonfiabili per i bambini e giochi a tema calcistico per gli adulti, dal calciobalilla al tiro a segno in porta, oltre ad un’ampia zona riservata alla ristorazione.

2. Una giornata al passo San Pellegrino

Basta un quarto d’ora di guida per arrivare da Moena ai 1918 metri del San Pellegrino, sul confine con il Veneto. È un valico alpino sui generis, molto aperto e quindi sempre assolato: sul versante nord ci si può lanciare in una facile escursione sui Monzoni dove è ancora possibile trovare reperti della Prima Guerra Mondiale lungo la via mentre sull’altro versante si può salire con la funivia fino ai 2500 metri del Col Margherita.

Al passo ci si rilassa tra i pascoli, sulle terrazza dei rifugi, sulle rive di un laghetto o su una carrozza trainata dai cavalli. Si può arrivare in MTB, su un sentiero molto semplice, fino al Rifugio Fuciade, la cui cucina è tra le più apprezzate di tutto il Trentino.

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3. La ciclabile di Fiemme e Fassa

Moena si trova proprio in mezzo al percorso che da Canazei porta giù a Molina di Fiemme, poco più di 40 km di ciclabile completamente asfaltata che segue il fiume Avisio e che regala decine di panorami diversi sulle cime più belle delle Dolomiti, dal Catinaccio al Latemar.

Il consiglio? Noleggiate una bici (qui la pedalata assistita serve a poco, dato che le pendenze sono minime), scendete fino in fondo alla Val di Fiemme visitando tutti i paesini; risalite fino all’estremità opposta della ciclabile con la navetta che carica ciclisti e bici e tornate con comodo fino a Moena. È tutta leggera discesa.

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4. Vedere i cervi a Paneveggio

Lungo al strada che porta a San Martino d Castrozza, ci si imbatte in una radura protetta da reti all’interno del territorio del Parco Naturale di Paneveggio dove risiedono una trentina di cervi facilmente visibili ad una ridottissima distanza. Uno spettacolo della natura.

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Può capitare che si avvicinino e che vengano a mangiare ortaggi dalle vostre mani, pur non rinnegando il loro essere selvatici. Al ritorno, potete fermarvi a Predazzo (il paese prima di Moena) e visitare il locale Museo Geologico che dimostra perché le Dolomiti sono le montagne più belle del mondo e che vi racconta che qui una volta c’era il mare…

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5. In cima al Pordoi

Se amate la fatica fisica, potete arrivarci a piedi grazie ad un sentiero panoramico. Altrimenti arrivate al Passo Pordoi – sopra Canazei, a mezzoretta di strada abbondante da Moena – e prendete la funivia che vi porta fino ai 2950 metri del Rifugio Maria al Sass Pordoi.

Qui c’è il panorama più ampio di tutte le Dolomiti, a partire dalla vicinissima cima della Marmolada spaziando fino alle Tofane, all’Adamello e all’Ortles che pure distano 200 km di distanza e alle vette svizzere e austriache.

6. Arrivare al Rifugio Vajolet

In montagna, si va per camminare. Il sentiero più panoramico della Val di Fassa è certamente quello che attraversa il Catinaccio e passa sotto le leggendarie tre Torri del Vajolet. Scatterete così tante foto da consumare la memoria dello smartphone. Indipendentemente dall’accesso che vi porterà alla base del Rifugio Gardeccia, basta circa 1h30 di cammino per arrivare al Vajolet.

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Poi, fossimo in voi, non perderemmo l’occasione per arrivare anche al Rifugio Principe a quota 2600 ad un’ora di cammino di distanza e perfino al Rifugio Antermoia, raggiungibile anche senza seguire l’omonima ferrata. È quanto di più simile al paesaggio lunare dell’Himalaya ci sia in Italia.

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7. Vedere un ghiacciaio da vicino

Quanti di noi possono dire di aver messo piede su un vero ghiacciaio, ancor più in estate? Da Moena si attraversa la Val di Fassa, si sale al lago del Fedaia a quota 2000 e si prende la vecchia ovovia che arriva al Pian dei Fiacconi risalendo la parete della Marmolada. Dai 2600 del rifugio al ghiacciaio bastano pochi minuti…

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8. Il trampolino del salto

Sempre a Predazzo, va data almeno un’occhiata ai trampolini del salto con gli sci che hanno già ospitato tre edizioni dei Mondiali di sci Nordico e che nel 2026 saranno sede olimpica. Durante tutta l’estate ci saranno competizioni serali di salto (grazie ad una speciale “erba sintetica” che permette di sciare come se fosse neve vera) ma proprio il 6 luglio, giorno dell’arrivo della Fiorentina a Moena, ci sarà l’edizione 2019 della Red Bull 400, l’incredibile gara di corsa in salita che si svolge sul verticalissimo pendio dove sono soliti atterrare i saltatori con gli sci.

 

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9. Scoprire il Rosengarten

Tutti gli amanti della montagna conoscono – se non la leggenda del Re Laurino e del suo Giardino delle Rose – almeno l’origine del nome del Catinaccio (Rosengarten, in lingua tedesca): al tramonto, le pareti di roccia chiara calcarea diventano incredibilmente rosso fuoco.

Qual è il posto migliore dove assistere a questo incredibile effetto naturale? Appena sotto il Passo Costalunga, poco prima del Lago di Carezza, a un quarto d’ora di strada da Moena.

10. Le QC Teme Dolomiti

Pozza di Fassa – il paese dopo Moena, ad una manciata di chilometri di distanza – è sede delle Terme delle Dolomiti, il ben noto centro termale. idromassaggi e trattamenti tailor made anche all’aria aperta e con vista sulle Dolomiti. E tanto relax.

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