Troppo allenamento? Ecco come riconoscere il limite e quando fermarsi

C'è un limite del tutto individuale in cui il troppo allenamento diventa pericoloso per la salute annullando tutti i benefici dell'esercizio fisico

Troppo allenamento: ecco come riconoscere il limite

Il troppo allenamento a un certo punto diventa controproducente. Cioè c’è una soglia boomerang oltre la quale i benefici dell’attività fisica rischiano di trasformarsi in pericoli per la salute.
Un punto, del tutto individuale, in cui l’esercizio fisico da molto diventa troppo. Ma qual è il punto in cui il troppo allenamento diventa pericoloso per la salute? E come riconoscere questo limite?

Troppo allenamento: ecco come riconoscere il limite

Se lo è chiesto un gruppo di ricercatori danesi, che ha pubblicato uno studio durato 30 anni sulla longevità di uomini e donne appassionati di running: chi corre non più di 2 ore e mezza a settimana vivrebbe mediamente circa 6 anni in più di chi si allena di più e con intensità maggiore. Un caso? Forse no, se un altro gruppo di ricercatori, questa volta svedesi, ha scoperto che gli appassionati di sci di fondo che avevano partecipato a un gran numero di maratone della neve avevano il 30% in più di probabilità di finire in ospedale per un’aritmia cardiaca.

Quando troppo allenamento

Il dibattito è vivo più che mai anche negli States, dove c’è un vero boom delle competizioni ‘ultra’: da un lato la stragrande maggioranza degli americani fatica a mettere in pratica i suggerimenti dell’OMS, ovvero i 150 minuti di moderato esercizio a settimana; dall’altro invece oltre un milione di persone si dedica ai cosiddetti eventi high-endurance: a piedi, in bici, a nuoto, nei deserti, sulle montagne e in ogni altro luogo la fantasia umana organizzi una competizione.

Gli sforzi estremi non sono una buona idea?

Dedicarsi a questo genere di sforzi estremi e prolungati potrebbe non essere una buona idea: sono le conclusioni a cui è giunta una ricerca coordinata dal dottor James O’Keefe, cardiologo al Mid America Heart Institute del St. Luke’s Hospital di Kansas City e pubblicata sul giornale Mayo Clinic Proceedings.

Secondo O’Keefe questo genere di competizioni high-endurance aumenterebbero di 5 volte il rischio di sviluppare una particolare forma di aritmia cardiaca chiamata fibrillazione atriale. “Pensateci: quando fate questo genere di sforzi il vostro cuore pompa sangue 4 o 5 volte di più rispetto a quando siete a riposo“, spiega il dottor O’Keefe. Questo potrebbe provocare l’ingrossamento del muscolo cardiaco, mentre sforzi prolungati provocherebbero la produzione di alti livelli di troponina, una proteina che provoca tra le altre cose l’aterosclerosi.

 

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Quindi, ancora una volta, quando il troppo allenamento è davvero troppo?

Fissare un limite è impossibile, perché varia da persona a persona e perché gli stessi ricercatori coinvolti negli studi citati dissentono tra di loro, e l’unica conclusione univoca a cui sono giunti è quella del buonsenso: ascoltate il vostro fisico e credete a quello che vi dice: se è il caso di rallentare o fermarsi, è proprio il caso di rallentare o fermarsi.

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Credits photo: Pixabay

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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