Una volta che i runner iniziano a correre, chi li ferma più? Spesso un allenamento esagerato rischia di trasformarsi in una vera dipendenza: lo sportivo è sempre più portato a trascurare i bisogni del suo corpo e a pretendere da esso performance sempre più titaniche.
Tuttavia, se si vogliono raggiungere obiettivi ambiziosi, a nulla serve mettere a dura prova il fisico con uno sforzo eccessivo. Al contrario, ci sono altri metodi più proficui per migliorare la propria resa: praticare lo yoga è uno di questi. Questa disciplina orientale aiuta infatti a migliorare i risultati sul cronometro dal momento che rende il corpo più flessibile ed educa a una maggiore consapevolezza di sé, mente e corpo.
Ad affermarlo è Tite Togni, insegnante di Iyengar yoga nonché runner di lunga distanza con diverse medaglie nel cassetto che ha dedicato una vita allo studio di questa disciplina olistica, a partire dai primi corsi frequentati a Los Angeles nel 1989. Accorgendosi di quanto lo yoga si fosse rivelato utile durante i suoi long trail e confrontandosi con sportivi spesso alle prese con problemi dovuti al sovrallenamento, Tite ha fondato yogaXrunners, un programma specifico di yoga dedicato a chi corre.
«Durante le lezioni si insegna a respirare nel modo più ampio possibile, ad eseguire Asana (posizioni) che allungano i muscoli, migliorano la coordinazione e l’equilibrio, allineano ogni parte del corpo preparandola ad eseguire al meglio i gesti atletici della corsa. Infine, aspetto fondamentale per i runner, lo yoga allena la resilienza, ovvero la pazienza e la resistenza nel tempo. Si tratta di una qualità indispensabile, sia per lo yoga (serve costanza), sia per la corsa», spiega Tite.
«Equilibrio, flessibilità, forza, controllo del respiro: questo è ciò che lo yoga ti insegna a scoprire ed è anche ciò serve conoscere di sé quando si corre», continua l’insegnante. «Spesso i runner, in particolare quelli di lunga distanza, esigono troppo dal proprio corpo, costringendolo a una routine di allenamenti matti che si dimostrano in definitiva controproducenti. Correre tutti i giorni con ritmi intensi può finire per causare infortuni a catena e altri problemi dovuti al sovrallenamento che possono aggravarsi e inchiodare a letto anche il corridore più forte. Il fisico ha bisogno di riposarsi, l’atleta deve conoscere e rispettare il proprio corpo se vuole migliorarsi».
Inoltre, aggiunge Tite, attraverso la scoperta di sé lo yoga ridimensiona anche l’ego: le pretese e l’ansia di perfezione che possono investire i corridori assuefatti ai super allenamenti svaniscono se si impara ad ascoltare il proprio corpo, qualità indispensabile quando bisogna affrontare lunghe distanze.
Le lezioni del programma yogaXrunners (qui il gruppo su Facebook per restare aggiornati su tutti gli appuntamenti) si tengono a Brescia, Milano, Vicenza.
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