Endometriosi: quale dieta e attività fisica sono consigliate contro l’infiammazione

L’endometriosi è una malattia cronica su base infiammatoria che colpisce ben 3 milioni di donne in Italia. Il sintomo principale è un dolore nella zona pelvica, che si fa più intenso durante il ciclo mestruale e che nel quotidiano condiziona negativamente la qualità di vita. L’origine di questa malattia è multifattoriale: a una predisposizione genetica si possono infatti associare squilibri ormonali e anche una particolare predisposizione anatomica allo sviluppo dell’infiammazione dei tessuti della zona pelvica e di quella addominale.

Endometriosi: quale dieta e attività fisica sono consigliate contro l’infiammazione

L’endometriosi non viene sempre diagnosticata tempestivamente (in diversi casi viene individuata con un ritardo di addirittura 8-12 anni) e necessita ovviamente di una terapia impostata dallo specialista, che può essere farmacologica oppure chirurgica e che al momento non è però purtroppo definitiva. Anche per questo per tenere sotto controllo la malattia è estremamente efficace seguire alcune regole sia nella dieta sia riguardo l’attività fisica: ecco allora alcuni utili consigli suggeriti dal dottor Ferdinando A. Giannone, biologo ricercatore e nutrizionista, membro del comitato scientifico dell’Associazione Progetto Endometriosi (Ape), che unisce pazienti volontarie di tutta Italia impegnate nel promuovere una corretta informazione sulla malattia.

Dieta: i cibi da evitare

In cima alla lista ci sono il caffè e il , perché bevande eccitanti che mettono in circolo gli ormoni estrogeni. «Nelle donne colpite da endometriosi questi ormoni sono già normalmente più numerosi e, poiché fanno crescere il tessuto dell’endometrio, causano un aumento del dolore», spiega il dottor Giannone. «Questo fenomeno avviene in particolare durante il periodo mestruale, quando gli ormoni estrogeni raggiungono il loro picco, ed è quindi soprattutto in quei giorni che vanno ancora più evitati caffè e tè».

Anche i grassi saturi di insaccati e formaggi possono far peggiorare i sintomi della malattia: «Oltre che limitarne drasticamente la quantità, bisogna anche fare attenzione alla qualità», afferma sempre lo specialista. «Bisogna prediligere prodotti e carni di animali vissuti allo stato brado o provenienti da allevamenti biologici, perché contengono grassi in minore numero e di qualità migliore rispetto a quelli presenti negli alimenti provenienti invece da allevamenti intensivi».

Dieta: i cibi da preferire

Per aiutare l’organismo a contrastare l’infiammazione sono utili cibi ricchi di vitamine, minerali e molecole bioattive con un effetto antinfiammatorio e antiossidante. «Per assicurarsi tutte queste sostanze nella quantità necessaria, nella dieta va allora dato spazio a cibi vegetali di colori diversi, cercando anche di mangiare sempre verdura e frutta di stagione», suggerisce il dottor Ferdinando A. Giannone. «Anche in questo caso vale poi il consiglio di preferire alimenti di produzione biologica, perché alcuni pesticidi (seppur ammessi dalle normative) sono di fatto degli interferenti endocrini, cioè incidono a livello ormonale e possono quindi influire negativamente sull’enedometriosi. E’ poi bene che i vegetali non siano avvolti in plastiche, perché anche queste possono rilasciare interferenti ormonali». Inoltre, va portato in tavola con regolarità il pesce azzurro (alici, sardine, sgombro) perché ricco di Omega 3, i cosiddetti “grassi buoni” che aiutano la circolazione e aiutano così anche a contrastare le infiammazioni.

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Quanto ai carboidrati, va fatta attenzione al glutine: «Avendo un’alterazione della parte bassa dell’intestino», avverte l’esperto, «le donne affette da endometriosi hanno maggiori probabilità di risultare sensibili a questa sostanza. Bisogna allora inserire nella dieta alimenti che ne sono naturalmente privi, come il riso, il miglio, il sorgo, così come pani fatti con grani antichi e con farine non raffinate, alternandoli ad altri che invece contengono il glutine».

Attività fisica: quali sport fare e quali no

«L’attività fisica è senz’altro utile, perché sovrappeso e sedentarietà sono altri fattori che peggiorano la sintomatologia collegata all’endometriosi», afferma il dottor Giannone. «Tuttavia, bisogna fare attenzione a non sovraccaricare il pavimento pelvico, la parte di solito colpita dall’infiammazione: in questo senso è allora bene evitare workout aerobici ad alto impatto e il lavoro con i pesi. E per lo stesso motivo meglio lasciar perdere la bicicletta come l’equitazione».

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La camminata veloce, senza mai esagerare con l’intensità, è invece uno sport consigliato. «Ma l’ideale è praticare una disciplina che, oltre a richiedere un’attività moderata, agisca positivamente sulla flessibilità muscolare, insegnando anche a sfruttare meglio la respirazione: yoga e pilates sono quindi perfetti, anche perché aiutano anche a contrastare lo stress, altro fattore che peggiora la condizione delle donne colpite da endometriosi», conclude lo specialista.

 

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