Per i genitori è spesso un dilemma la scelta dello sport per bambini e ragazzi, soprattutto in funzione dello sviluppo osseo e fisico. Sport individuale o di squadra, sport di velocità, abilità o di resistenza; e poi quanti sport far fare ai ragazzi, uno o di più?
Non c’è una risposta univoca e molto dipende anche da altri fattori, ma ora la ricerca scientifica ci aiuta, dimostrando che sport come calcio e basket (ma anche tennis, rugby), che prevedono corse in più direzioni, sviluppano ossa più forti, al contrario della corsa. E che, sempre pensando al benessere delle ossa, solo dopo i 14 anni va bene fare concentrare un ragazzo su uno sport solo.
Prima conviene praticare diversi sport.
Sport per i ragazzi, perché è meglio fare diversi sport fino a 14 anni
Secondo lo studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Indiana, i giovani che praticano sport definiti ‘multidirezionali’, invece di specializzarsi in uno sport unidirezionale come la corsa, avranno ossa più forti e meno esposte a rischio di lesioni da adulti.
In genere la scienza tende a esaminare solo i darti della massa ossea, ovvero la quantità di ossa di una persona, per determinare quanto sarà sano il suo scheletro nel corso della vita. Ma il team americano ha scoperto che, con l’avanzare dell’età, sia la massa che le dimensioni sono ugualmente importanti.
Calcio e basket per rafforzare le ossa
Il team americano ha analizzato i dati delle atlete della Division I e II di corsa campestre, che spesso subiscono lesioni come le fratture da stress. Hanno utilizzato la diagnostica per immagini ad alta risoluzione per valutare l’osso dello stinco vicino alla caviglia e le ossa dei piedi dove si verificano spesso lesioni da stress osseo nei corridori.
E hanno scoperto che le atlete che da giovani correvano e partecipavano a sport che richiedono movimenti in più direzioni, come la pallacanestro o il calcio, avevano una struttura ossea e una forza migliori rispetto a quelle che si limitavano a correre, nuotare o andare in bicicletta. Con dati importanti: la forza ossea era superiore del 10-20% rispetto agli atleti che si limitavano a correre.
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Meglio evitare la corsa da giovani
“I nostri dati dimostrano che praticare sport multidirezionali da giovani piuttosto che specializzarsi in un solo sport, come la corsa, riduce il rischio di lesioni ossee sviluppando uno scheletro più grande e più forte”, ha dichiarato Stuart Warden, preside associato per la ricerca,
“È diffusa l’idea errata che i ragazzi debbano specializzarsi in un unico sport per avere successo a livelli più alti. Tuttavia, dati recenti indicano che gli atleti che si specializzano in giovane età sono più a rischio di infortuni da sovrallenamento e hanno meno probabilità di progredire a livelli più alti di competizione”.
Di conseguenza, i ricercatori raccomandano agli atleti di ritardare la specializzazione nella corsa e di praticare sport multidirezionali da giovani, per costruire uno scheletro più robusto e potenzialmente prevenire le lesioni da stress osseo.
Dedicarsi a uno sport solo dopo i 15 anni
“Vogliamo che le persone abbiano ossa migliori e più forti quando crescono, diventano adolescenti e attraversano la vita. Specializzarsi in uno sport in età troppo giovane significa avere maggiori probabilità di infortunarsi e di non farcela a livello universitario e professionale”.
Dallo studio, pubblicato sulla rivista Medicine and Science in Sports and Exercise dell’American College of Sports Medicine, emerge l’idea che genitori, allenatori o preparatori di una squadra di giovani, dovrebbe pensarci due volte prima di spingerli a specializzarsi troppo presto in un’unica area.
Per consentire una crescita e uno sviluppo adeguati, si raccomanda ai giovani atleti di non specializzarsi almeno fino al primo anno di scuola superiore, attorno ai 14-15 anni.
Per gli atleti che già praticano sport multidirezionali, è invece importante che prendano del tempo per riposare e recuperare durante l’anno, il che può migliorare sia la forza delle ossa che le prestazioni.
Photo by Dominika Roseclay, Pexels
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