Sei tra quelli che amano passare il proprio tempo libero a sguazzare nell’acqua e fare quattro bracciate? Senti che il nuoto e l’acqua siano le componenti perfette per fare la tua attività sportiva? Beh, devi sapere che nonostante questo sport sia quello più antico del mondo, può portare anche ad una serie di problematiche non da poco.
Quali sono le problematiche del nuoto
Una volta c’era la credenza che diceva “Fai nuoto e ti passerà il mal di schiena!” oppure “hai la scoliosi?Fai nuoto!”; beh, questo concetto che nasceva comunque da una scarsa attenzione biomeccanica, ha mostrato con evidenze scientifiche molto importanti come questo tipo di sport invece possa arrecare più deficit che benefici alla nostra schiena.
Ovviamente con questo non sto dicendo che il nuoto fa male oppure che è un suicidio sportivo, ma vorrei un attimo analizzare cosa può portare un’attività natatoria sul nostro collo e sulla nostra schiena.
Da quando ho creato il mio sito cervicalevertigini.it ho potuto notare come moltissime persone che soffrono di disturbi dolorosi al collo, amano passare il proprio tempo libero nuotando in piscine/mare; ovviamente non è il nuoto in sé per sé che crea problemi, che magari nascono da posizioni errate assunte durante la giornata lavorativa.
La cosa che ho riscontrato molto frequentemente però è che il nuoto spesso è associato ad un ripetuto movimento di rotazione per prendere aria durante tutti quegli stili “a pancia in giù”.
Ecco, prendere aria sempre nello stesso lato può portare anche ad una serie di squilibri anche molto dolorosi.
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Perché vengono dolori al collo a chi nuota
Dopo aver parlato dei dolori al collo che vengono quando andiamo in bicicletta, esaminiamo quelli relativi alla pratica del nuoto. Per fare luce sul problema, dobbiamo intanto capire come il 50% della rotazione del collo venga eseguita a livello della prima e della seconda vertebra cervicale (atlante ed epistrofeo). In questo distretto però ci sono molte strutture che sono coinvolte anche nella regolazione dell’equilibrio e nell’informazione sensoriale del collo per la posizione del corpo nello spazio.
Creare attraverso una rotazione continua e contro resistenza (ricordiamo che comunque l’acqua è una parziale resistenza al movimento) una sorta di leggero “disallineamento” delle superfici articolari a livello proprio del rachide cervicale alto non è un idea così peregrina.
Questo errato appoggio delle articolazioni del collo può portare, in alcuni pazienti, anche ad avere disturbi come per esempio mal di testa, senso di sbandamento, vertigini e dolori al collo durante i movimenti.
Volete una prova di ciò che dico? Uno dei test che ha più validità scientifica in ambito ortopedico e che eseguo nel mio studio è proprio il “Flexion rotation test” che serve ad evidenziare proprio questo genere di deviazione in rotazione della seconda vertebra cervicale da un lato e dell’altro; nella mia esperienza clinica vi assicuro che c’è quasi una totalità di deviazione e limitazione nel lato opposto a dove si prende aria (perché la vertebra è ruotata).
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I problemi alle spalle per chi nuota
Un altro disturbo che viene spesso ignorato è quello delle spalle in chi nuota: infatti se è vero che il nuoto serve a migliorare la stabilità dei muscoli profondi della colonna, è vero inoltre di quanto sia serio il problema che coinvolge le spalle chi nuota.
Questo avviene in quanto gli sportivi che praticano nuoto hanno una grande attivazione e rinforzo del muscolo gran dorsale: è il muscolo più grande che c’è nel corpo umano e svolge numerose funzioni, tra cui quella di estendere la spalla e partecipare nella rotazione interna di questa.
Rinforzare in maniera esagerata questo muscolo equivale quindi a modificare anche l’assetto delle superfici articolari della spalla, in quanto la testa dell’omero si troverà anteriorizzata e ruotata internamente; questo pattern motorio poi viene accomodato dalla scapola la quale, per mantenere una congruità e permettere il movimento, tenderà a posizionarsi in una rotazione anteriore.
Questo errato posizionamento della scapola e della testa dell’omero favorisce, a lungo andare, la patologia dei tendini della cuffia dei rotatori che andranno prima a deteriorarsi e infiammarsi per poi andare incontro ad una rottura.
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I consigli per nuotare senza farsi male
Ma veniamo quindi ai consigli per nuotare in maniera sicura e per evitare spiacevoli disturbi.
1. Quando si nuota, fare prima una sessione di stretching ben eseguito della muscolatura del collo; è necessario sentire che tutti i muscoli da entrambi i lati siano allungati e rilassati
2.Fare uno stretching molto intenso prima e dopo la sessione di allenamento anche dei muscoli della colonna e soprattutto del gran dorsale
3.In acqua, prendere aria da entrambi i lati, eseguendo una rotazione del collo, e non utilizzare i muscoli che inclinano la colonna cervicale
4.Eseguire esercizi di bilanciamento e di rinforzo della muscolatura in maniera simmetrica, proprio per dare al capo una corretta stabilità
5.Utilizzare magari qualche strumento per rilassare il gran dorsale, come ad esempio il Foam Roller.
6.Evitare movimenti che mettano una tensione inutile alla capsula articolare anteriormente, come portare il braccio verso l’altro e spingere la spalla ad andare dietro.
7.Eseguire un continuo esercizio di stabilizzazione dei muscoli che gestiscono la scapola durante il movimento sul piano toracico.
Buona nuotata a tutti!
Articolo a cura del dottor Daniel Di Segni, Dottore in Fisioterapia, Terapia Manuale, Rieducazione posturale, Trattamento sindromi Dolorose
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
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