Correre in pausa pranzo: i consigli per riuscirci

Per correre in pausa pranzo basta un po' di organizzazione sui tempi e sul tipo di allenamento che si vuole fare

Correre in Pausa Pranzo

Correre in pausa pranzo a me svolta la giornata. Sotto ogni punto di vista: mentale, fisico, motivazionale, umorale. Quando riesco a staccare, infilarmi scarpe e pantaloncini e andare a fare la mia corsa di metà giornata tutto prende una via migliore. E non sono un privilegiato che ha due ore di tempo o più a disposizione: a volte ho 1 ora, a volte anche meno, a volte i miei piani per correre prima del pranzo vengono stravolti dalla call inaspettata che si protrae oltre. Ma in settimana, per una serie di motivi, per tenermi in forma ho giusto il tempo della pausa pranzo.

Correre in pausa pranzo: come organizzarsi

Nonostante vari tentativi infatti non riesco a correre al mattino, appena sveglio e a stomaco vuoto: lo trovo più faticoso che piacevole, più stancante che energizzante; parimenti la sera, quando riesco a chiudere il computer, ho sempre qualche impegno famigliare legato ai figli che mi impedisce sostanzialmente di ritagliarmi del tempo. E allora non mi resta che la pausa pranzo: non quando sono in ufficio, benché proprio accanto a uno dei luoghi culto del running milanese come i Giardini Montanelli, perché non ho modo di cambiarmi e farmi una doccia, ma quando sono in smart cerco sempre di organizzarmi per correre in pausa pranzo.

Correre in Pausa Pranzo

Ecco, la password per correre in pausa pranzo è “organizzarsi”. E per me l’organizzazione comincia dal mattino, cioè dal fatto che verso le 10:30 faccio uno spuntino. Non riesco infatti a trovare le energie se alle 13 l’ultima cosa che ho mangiato è la colazione delle 6:30 del mattino. E allora verso le 10:30 mangio qualcosa: non sono un talebano delle tabelle nutrizionali, quindi a volte è una banana, a volte un a fetta biscottata con della marmellata, a volte dei biscotti secchi, a volte della frutta in guscio o disidratata, con del té in inverno, una spremuta, oppure del latte di riso, di soia o di avena a seconda di quello che c’è in casa.

Poi fin dal mattino quando mi alzo preparo scarpe, calze, pantaloncini e t-shirt (o tight e giacca in inverno) sulla sedia qui accanto alla scrivania dove lavoro. Sembra banale, ma con 1 ora di tempo a disposizione anche i 5′ contano, e poi lo trovo molto motivazionale. È un po’ il mio santino che dice “vai a correre”.

Se riesco a fare tutto questo, e non arrivano rotture di scatole dell’ultimo minuto, allora alle 13:00 in punto sto chiudendo la porta di casa pronto a correre. E anche qui è importante avere ben chiaro cosa fare e cosa non fare.

 

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Correre in pausa pranzo: cosa fare

Con 1 ora di tempo a disposizione più o meno, correre in pausa pranzo significa avere un piano ben preciso: 5′ per cambiarsi e 15′ per doccia e un pasto al volo significa che avanzano 40′ per correre.
Sul cambiarsi ho già raccontato, sul pasto al volo quando sono a casa mi arrangio con la “schiscetta” della sera prima. Non sarà perfetta dal punto di vista nutrizionale rispetto ai dettami della famosa finestra anabolica per il recupero post allenamento, ma per un “tapascione” come me che fa jogging più che running è più importante la corsetta per tenermi in forma che l’attenzione spasmodica a ogni dettaglio.

Correre in Pausa Pranzo

Detto tutto ciò, che fare in 40′ di tempo? Io, come detto, faccio jogging. Che poi ho la fortuna di abitare in un post dove saliscendi non mancano e alla fine è praticamente un Fartlek. Casereccio sicuramente ma un Fartlek: a volte faccio un giro più pianeggiante ma veloce, altre più saliscendi spaccagambe, a volte solo strada, a volte sterrato nei campi e boschi. Insomma, qualcosa di divertente e che tornato alla scrivania mi infonda di benessere.

Ma volendo in 40′ puoi fare delle ripetute, un piramidale, un progressivo, un Interval Training per la corsa: tutti allenamenti brevi ma efficaci tanto quanto una corsa lunga, perfetti anche per i veri runner che in allenamento vogliono correre per allenarsi.

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