Dall’Alaska al Messico pagaiando con le braccia su una canoa (ora un film)

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Sono andati dall’Alaska al Messico pagaiando con le braccia su una canoa, un’avventura pazzesca. Protagonisti dell’impresa sono die gemelli americani, Casey e Ryan Higginbotham, che in 7 mesi hanno mulinato le braccia nell’oceano Pacifico per più di 3500 chilometri fino a Cabo San Lucas. La loro è un’avventura esemplare: sono partiti per gioco, senza sponsor, senza soldi, solo con l’idea di mollare le cose conosciute, di fare fatica e lasciarsi alle spalle tutto. Ora si sta lavorando a un fllm su di loro.

 

 

Dall’Alaska al Messico con la forza delle braccia

In un’era di esplorazioni sponsorizzate dai grandi brand (anche perché costose), i gemelli americani sono partiti da soli senza sponsor, senza sostenitori della loro impresa. Tutto è partito nel marzo 2015 davanti a un paio di birre nella loro cittadina di Pismo Beach, California. E dall’idea di partire per “dimenticarsi di tutte le stronzate”, come spiegano in una intervista a Outside.

Così un anno dopo Ryan e Casey, allora 23enni decisero di salpare da Ketchikan, in Alaska e percorrere tutto il tratto di oceano Pacifico fino al Messico. Con delle canoe di salvataggio in uso ai bagnini delle spiagge statunitensi (i due facevano i guardiaspiaggia).

 

 

By Hand, il film sull’avventura di Ryan e Casey

Gli Higginbotham non sono mai stati atleti del canottaggio o della cnaoa, ma Casey aveva corso un Ironman. Hanno deciso di provare e per finanziarsi hanno venduto una vecchia barca regalata loro dalla nonna nel 1994. hanno comprato due imbarcazioni e le hanno attrezzate con kit da salvataggio, telefono satellitare, tenda e sacco a pelo e un fucile calibro 12 (per gli orsi).

Ryan e Casey hanno faticato per 3540 chilometri di mare. Il bello è che non avevano mai fatto prima cose del genere.

Ora, con la immagini girate nei 7 mesi, si sta realizzando un film, intitolato By Hand, che utilizza anche riprese postate su Instagram dai ragazzi. Il trailer:

 

 

Un’avventura come quella di Chris McCandless in Into the wild

L’Alaska, la voglia di mollare tutto e partire, la natura selvaggia: la loro storia ha alcuni tratti in comune con quella di Chris McCandless raccontata da Jon Krakauer in Into the wild, e poi nell’omonimo film diretto da Sean Penn, di cui abbiamo parlato tante volte.

Ma il loro è un lieto fine, con la stretta di mano degli agenti della frontiera a San Diego che si complimentano per l’avventura. E poi la decisione di continuare verso Cabo San Lucas, in fondo alla Bassa California, Messico.

Ala fine, tornati a casa, tanta nostalgia: “Quando sei là fuori, hai molto tempo per pensare, e ti costruisci una narrazione di come sarà la vita quando tornerai: cosa farai, le aspettative sulle tue relazioni personali, se ti sentirai diverso”, ha spiegato Ryan a Outside, “Poi una volta tornato davvero, questa narrativa non diventa mai realtà“.
E ti torna la voglia di ripartire.

 

 

Le 10 avventure più belle da fare nel 2019

 

 

Cosa portare: abbigliamento e attrezzatura utile per un trekking

Esistono alcune elementi fondamentali di cui non puoi fare a meno durante un trekking, un cammino breve o lungo. Ne abbiamo parlato diffusamente con una serie di approfondimenti su come scegliere abbigliamento e attrezzatura per affrontare un percorso a piedi senza intoppi.

 

 

I consigli per vivere le avventure, anche piccole, dai grandi esploratori e sportivi:

 

 

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(foto byhandproject-instagram)

 

 

 

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