Mangiare sano riduce l’inquinamento

Secondo uno studio della University California Santa Barbara mangiare sano riduce l'inquinamento oltre a far bene alla salute e ridurre le spese mediche

Mangiare sano riduce l'inquinamento

Mangiare sano riduce l’inquinamento, e oltre ai benefici per la tua salute ci saranno anche quelli per la natura. A dirlo è uno studio condotto dalla University California Santa Barbara, che ha preso in esame i potenziali effetti dei modelli salutistici delle diete americane. Cambiando la dieta d’oltreoceano si otterrebbero risultati importantissimo in fatto di emissioni di gas serra, spesa sanitaria e miglioramento dello stile di vita.

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Mangiare sano riduce l’inquinamento: lo studio

La ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista Climatic Change, è partita dal presupposto che negli Stati Uniti il comparto food contribuisce al 30% delle emissioni di gas serra, la maggior parte delle quali proveniente dai cibi di origine animale. La cosa indica il basso livello della dieta americana, con molte carni rosse e molto lavorate (l’hamburger di manzo è il principe dell’alimentazione made in Usa). I ricercatori hanno utilizzato dati provenienti da altri studi per individuare i cibi più dannosi per l’ambiente, per poi analizzare i potenziali cambiamenti che avrebbero sul sistema sanitario nazionale un minore impatto di malattie come il diabete, il tumore al colon-retto e le malattie cardiovascolari.

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La dieta migliore? La mediterranea

Quella californiana è la prima ricerca del genere. Il direttore dello studio David Cleveland, spiega che “La gente si è accorta dell’effetto della dieta sul clima e sulla propria salute ma non si è mai posta il problema di frenare il cambiamento climatico grazie a una dieta più sana”. Il team ha anche determinato un nuovo modello alimentare che stravolge le abitudini americane, con una riduzione drastica di carni lavorate, il raddoppio delle quantità di frutta e verdura, la sostituzione di cereali raffinati con quelli integrali e un aumento di legumi sostitutivi della carne per l’apporto proteico. Carni bianche, pesce, zuccheri e formaggi rimangono nelle loro quantità. In sostanza qualcosa di molto vicino alla dieta mediterranea, di cui conosciamo bene gli enormi benefici (se la segui, fondamentalmente vivi più a lungo).

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Risultati diretti impressionanti

Un cambiamento del genere, con esattamente metà della dieta rivoluzionata (1000 calorie su 2000 a pasto) stimano gli scienziati americani, porterebbe vantaggi davvero notevoli. Nella ricerca si parla di una riduzione del 20-40% dei rischi di malattie coronariche, diabete di tipo 2 e tumore. E di una riduzione dei costi della sanità americana da 77 a 93 miliardi di dollari all’anno. Oltre che di un taglio delle emissioni per persona all’anno di una cifra che va da 222 a 826 chilogrammi a persona, ovvero il 23% dell’obiettivo dello U.S. Climate Action Plan, il piano di riduzione delle emissioni entro il 2020. Purtroppo, per ora, è solo uno studio.

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